Vertigo Remastered: recensione e video recensione (PCVR)

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Giocato su Oculus Rift S

Prima di Half Life: Alyx, a soddisfare la nostra voglia di avventure sci-fi ci aveva pensato Vertigo, l’esordio del talentuoso designer Zach Tsiakalis-Brown, che a soli diciannove anni era riuscito a regalarci una delle avventure più belle e coinvolgenti della prima annata di realtà virtuale. Nel frattempo di titoli analoghi ne sono usciti parecchi, ma nonostante Vertigo sia invecchiato soprattutto nel suo impatto grafico, in pochi sono riusciti ad avvicinarsi all’estro creativo ed al ritmo forsennato dell’avventura targata Zulubo Production. I nostri amici si sono messi quindi all’opera sul secondo capitolo; ma prima di rilasciarlo hanno pensato bene di lanciare sul mercato una remastered del primo sfruttando sia il nuovo motore grafico, che l’attuale know-how in materia. Vediamo quindi se vale ancora la pena buttarsi nel mondo matto e coloratissimo di Vertigo nel 2020.

Dopo essere arrivati a Washington ed aver esplorato una piccola baita isolata in un bosco, un improvviso varco inter-dimensionale ci tele trasporterà in una struttura aliena, dalla quale dovremo tentare di uscire incolumi, eliminando un vasto bestiario di bizzarre creature. Non certo il soggetto più originale della storia dei videogiochi, ma l’obiettivo – in questo caso – è quello di farci divertire con un racconto semplice, che punta tutto sulla varietà di meccaniche e messa in scena. La scansione narrativa di Vertigo Remastered verge molto di più sulla caratterizzazione superficiale dei comprimari, piuttosto che sul classico binomio momento narrativo / sezione di gameplay; puntando praticamente tutto su meccaniche stravaganti e divertenti, e tralasciando una storia che – a volte – è meglio lasciare in secondo piano.

Il mondo di Vertigo rimane comunque estremamente interessante, soprattutto grazie ad un character design ed un lavoro sulle ambientazioni di gran classe; frutto non di texture in altissima definizione ed effettistica all’anguardia, ma semplicemente di un’art direction decisamente sopra la media. Quest’ultima rende Vertigo Remastered già di per sé un prodotto da provare, e sarà in grado di stupirvi praticamente ad ogni cambio livello, grazie anche solo a delle trovate visive uniche ed inimitabili.

Nonostante l’estetica del prodotto risulti molto personale, sul fronte del gameplay Zulubo Production deve chiaramente tutto a Valve e soprattutto al primo Half Life, da cui Vertigo saccheggia una buona quantità di situazioni ed un level design che omaggia con gran gusto l’epopea di Gordon Freeman.
Il titolo non è altro che un’avventura che alterna fasi FPS, ad un puzzle solving immediato ma mai scontato, e che fa soprattutto del ritmo di gioco uno dei suoi elementi più brillanti.

Questa remastered, un po’ come l’originale, si potrà concludere in poco meno di quattro ore, ma è anche vero che ogni singola sezione è così pregna di meccaniche, armi e nemici che sembrerà durare molto, molto di più. Personalmente sono un grande fan delle esperienze brevi e concise, piuttosto che quelle esageratamente lunghe, ma che presentano tempi morti insostenibili che sfociano infine nella noia; Vertigo è di fatto uno dei prodotti più abili nell’equilibrare le sue fasi interne, in favore di un ritmo di gioco coinvolgente, che viaggia oltretutto costantemente a duecento all’ora. Di fatto nell’opera di Zulubo Production non ci si annoia davvero mai, e nonostante alla fine non ne avremo comunque abbastanza, è in grado di restituirci un’epica sempre interessante e di cui ci ricorderemo per molto tempo.

I limiti di un titolo nato quattro anni fa sono comunque presenti, visibili per lo più in un polishing delle meccaniche non sempre ad orologeria. Se l’utilizzo del teletrasporto rimane un’idea straordinaria, ripresa in seguito paro paro da Budget Cuts, l’utilizzo delle armi non risulta tuttavia sempre eccezionale. Le armi a distanza sono bellissime da vedere ma a volte un po’ scomode ed imprecise, colpa soprattutto di un level design che predilige degli spazi angusti, che vanno un po’ in controtendenza con le bocche da fuoco a lungo raggio; mentre la splendida spada elettrificata per gli scontri melee non reagisce in modo sempre puntuale alle hitbox nemiche, facendole perdere un po’ di appeal.

Questo non vuol dire che gli scontri non siano divertenti, anzi. Nonostante alcuni innegabili difetti, le sparatorie di Vertigo risultano sempre veloci ed al cardiopalma, soprattutto negli scontri contro quei boss che ci imporranno di sfruttare il level design a nostro favore, o che necessiteranno di alcuni spostamenti all’interno della mappa per stanare i punti deboli dell’avversario.

La struttura ludica va comunque a sovrapporsi quasi interamente al capitolo originale, se non per alcuni switch tra sezioni e modifiche al level design, che vanno ad accelerare ancora di più il ritmo di gioco. È evidente come in Zulubo Production si siano sforzati di spremere al cento per cento la loro opera prima, raffinando per quanto possibile tutti gli elementi già presenti nel gioco, senza andare a stravolgerlo; ma è chiaramente sul fronte tecnico che sono stati fatti i passi in avanti più evidenti. Forte del nuovo motore grafico, Vertigo Remastered risulta estremamente più piacevole alla vista, non solo grazie alla sopracitata art direction – qui ancora più estrosa ed incisiva – ma anche grazie ad un ottimo lavoro su modellazione poligonale ed effetti visivi. Se la prima, che brilla prevalentemente sui nemici rispetto agli scenari, dimostra un certo distacco dall’opera precedente; la seconda si allontana proprio di migliaia di km. Effetti di luce e particellari sono infatti qui una vera gioia per gli occhi, e nascono praticamente dal nulla rispetto al titolo vanilla, offrendo degli scorci e dei guizzi visivi che raramente mi è capitato di assistere in prodotti con questo valore produttivo. In generale, Vertigo Remastered può vantare di un’estetica e di una realizzazione seriamente fuori dall’ordinario, che farà la gioia di chi ama un certo tipo di impostazione visiva, tra cui il sottoscritto.

Last but not least, Vertigo Remastered è totalmente gratuito per chi possedeva già l’edizione standard, ed è invece in vendita ad un prezzo estremamente onesto per chi ancora non aveva assaporato l’immaginario di Zach Tsiakalis-Brown ed amici.

Vertigo Remastered è un’avventura dalla durata modesta, ma dalla personalità unica; e che propone un ritmo forsennato ed un’estetica irresistibile, adatta a tutti gli amanti della prima Valve o, semplicemente, a chi ama le belle avventure. A quattro anni dall’uscita originale, l’opera di Zulubo Productions rimane ancora un titolo quasi imperdibile per tutti i possessori di un caschetto VR, e questo la dice lunga sia sullo stato delle cose, sia su quello che possiamo aspettarci con il suo imminente, secondo capitolo.

Vertigo Remastered è disponibile dal 21 luglio 2020 su Steam al prezzo di 20,99€, compatibile con Valve Index, HTC Vive, Oculus Rift e WMR.

 




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