Death Lap: recensione e video recensione (Quest/Rift)

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Giocato su Oculus Quest 2

Se c’è una cosa assolutamente da evitare in un titolo VR è la confusione data da meccaniche di gioco, schema comandi ed elementi a schermo. Una buona parte del parco giochi in realtà virtuale è ben conscio di questa problematica e tende, giustamente, a lavorare per sottrazione; ci sono poi quegli studi che prendono un concept da videogioco tradizionale e cercano di adattarlo mantenendo tutti i suoi elementi, e lì esce fuori il pastrocchio. Death Lap è uno di questi pastrocchi, nonostante venga fuori da quell’Ozwe Games che aveva lavorato bene sul franchise di Anshar sia su Rift, che su Go e Gear VR.

Al suo esordio su Oculus Quest, lo studio svizzero decide di creare un mashup tra il solito Mario Kart ed il compianto Twisted Metal; dando vita ad un gioco di corse adrenalinico in cui il combattimento tra sporchi mezzi post-apocalittici costituisce una delle basi fondanti del gameplay. Cinque tracciati, cinque macchine ed una marea di proiettili vaganti sono l’insieme dell’offerta ludica proposta da Ozwe Games, che già fin da subito si presenta come fin troppo magra e sinceramente poco stimolante.

Come ben saprete, non sono necessariamente contrario ad un titolo che propone pochi contenuti costruiti a regola d’arte, ma non è questo il caso. Il gameplay di Death Lap è confuso e confusionario, ed infrange la prima – sopracitata – regola del mondo della realtà virtuale: non complicare forzatamente l’esperienza.

In Death Lap dovrete concludere i classici tre giri di corsa all’interno di una piccola manciata di tracciati sufficientemente caratterizzati, cercando di non farvi eliminare dai nemici, ma distruggendo il più avversari possibile. Con lo stick sinistro controllerete lo sterzo, mentre con la mano destra potrete afferrare i power-up raccolti durante la gara, per poi lanciarli contro gli avversari. Ora, se questi fossero tutti gli elementi e fossero stati gestiti come si deve, le corse potevano risultare effettivamente divertenti, invece Ozwe Games decide di esagerare. A terra sono presenti anche degli speed-up che attivano il turbo, turbo che potrete attivare anche attraverso un tasto dei touch controller, ma – attenzione – soltanto riempiendo l’apposita barra del boost; barra che vi servirà anche per attivare uno speciale scudo antiproiettile e che andrà a scalare durante l’utilizzo dello stesso. Ma non è finita qui, perché posta sopra il vostro mezzo avrete un’arma a distanza con cui dovrete sparare ai vostri avversari puntandoli con la mano destra, ma soltanto se avrete raccolto un certo numero di munizioni che spawneranno sul tracciato o alla morte dell’avversario. Inoltre ogni mezzo avrà la sua personalissima abilità speciale, attivabile toccando il clacson e che avrà un cooldown variabile a seconda del loadout.

Se non ci avete capito niente è normale, per un titolo VR sono decisamente troppi elementi, e gestiti tutti attraverso troppi tasti. Non c’è immediatezza, gli elementi da tenere in conto sono troppi e soprattutto – nonostante ciò – il titolo manca assolutamente di profondità. Non sarà difficile quindi rimanere incagliati in continuazione perché gli avversari tenderanno a braccarci non appena finiremo lo scudo, rendendo frustranti dei tracciati che – se il caso vuole – possono rivelarsi veramente semplicissimi.

Inoltre, sul fronte visivo gli elementi che definiscono le mappe sono davvero eccessivi, rendendo anche a livello formale piuttosto confuso il risultato. Fortunatamente però, la pulizia del pannello di Oculus Quest 2 rende un filo più fruibile il contenuto, offrendo come sempre una risoluzione molto alta, un aliasing a tratti invisibili e dei bei colori ricchi ed accesi. Il merito va anche ad una buona caratterizzazione dei tracciati, che nonostante risultino il più delle volte incasinati, riescono a mantenere un carattere visivo abbastanza deciso, che potrebbe affascinare chi è vicino al tipo di estetica proposta.

Ma è sul fronte dei contenuti che Death Lap da il peggio di sé, proponendo un’esperienza single player della durata di venti minuti circa, con assolutamente niente da sbloccare ed una modalità multigiocatore nata morta. Qualora proveremo ad entrare in una partita online infatti, il titolo ci accoppierà in automatico con una manciata di bot; già sicuro che non troverà nessuno a farci compagnia nelle lande post-apocalittiche del titolo Ozwe Games.

Death Lap è uno dei titoli di corse più anonimi, insoddisfacenti e scarni del mercato VR contemporaneo, ed è incomprensibile che un prodotto del genere sia distribuito da Oculus. Le produzioni originali della software house di facebook si dimostrano sempre titoli di un certo valore; non sempre capolavori, ma quantomeno sempre competenti. In questo caso il titolo Ozwe Games non riesce a raggiungere nemmeno la sufficienza, proponendo un’esperienza vuota di cui esistono dozzine di esponenti migliori, sia su PC, che su standalone.

Death Lap è disponibile dal 5 Dicembre 2019 su Oculus Store al prezzo di 19,99€, compatibile con Oculus Rift, Oculus Rift S, Oculus Quest ed Oculus Quest 2.

 




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