Glassbreakers: Champions of Moss | la recensione | Quest 2

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Giocato su Meta Quest 2

I giochi multiplayer in realtà virtuale che vanno per la maggiore sono gli FPS, c’è poco da girarci intorno. Qualcuno ci ha provato, a proporre strategici e MOBA-like sui nostri fidati caschetti casalinghi, ma più o meno tutti hanno fallino nel costruirsi una community abbastanza forte da far rimanere in piedi il proprio gioco nel tempo. Polyarc, forte dei loro Moss e Moss: Book II, provano a scommettere contro il mercato con una sorta di MOBA in tempo reale ispirato all’immaginario dei loro precedenti giochi, che esce oggi in esclusiva su Quest 2 e Quest PRO, tentando laddove altri hanno fallito.

Glassbreakers: Champions of Moss è un titolo dalla struttura piuttosto convenzionale, specialmente se paragonato ai suoi titoli flat di riferimento. Attraverso una squadra di tre champions – da scegliere tra un roaster di personaggi con abilità uniche – dovremo tentare di distruggere il cuore nemico avversario entro lo scadere del tempo, prima che lo faccia il nostro sfidante. Le regole sono le stesse dei MOBA più popolari: trova potenziamenti in giro per la mappa, elimina i nemici con un timing che ti permetta di attaccare la base avversaria, distruggi le torrette che difendono il cuore, e infine sfodera tutta la tua potenza d’attacco sull’obiettivo ultimo. Sarò sincero, è un game loop che non mi ha mai entusiasmato particolarmente, tanto che mi sono sempre tenuto a debita distanza da titoli come DOTA 2 e League of Legends.

Devo invece ammettere che con Glassbreakers mi sono divertito parecchio. Affrontare un design di questo tipo nei panni di un grosso guardiano che muove fisicamente le pedine sul campo da gioco, con tutta l’adrenalina che comporta lavorare su movimenti secchi e veloci, è davvero estremamente più immersivo che farlo attraverso mouse e tastiera, e di questo – al titolo di Polyarc – gliene va dato atto. Il ritmo degli scontri è molto buono, le partite si chiudono in una decina di minuti circa, e i vari step da compiere all’interno di un singolo match vengono interiorizzati piuttosto in fretta.

Anche il lavoro sui champion è buono, tanto che ognuno di loro propone abilità uniche che si ricaricano col tempo, e che aggiungono un buon grado di strategia alle singole partite, in cui non sappiamo mai – fino all’inizio dello scontro – contro quali campioni andremo a combattere.

Peccato per un unico elemento, probabilmente caro al pubblico del genere, che io non sono proprio riuscito a buttare giù: il grind e gli acquisti in-game. Essendo Glassbreakers: Champion of Moss un titolo che non esce attraverso un sistema free to play (se non nel suo stato early access su app lab), mi aspettavo che sarebbe stato possibile recuperare i campioni sbloccabili (a partire dai tre, già disponibili), attraverso una manciata di partite. La verità è che invece sarà necessario grindare per decine e decine di ore per recuperare i materiali necessari per l’acquisto di un singolo eroe, a cui vanno aggiunte delle gemme che – almeno, per quanto ho capito – è possibile acquistare soltanto attraverso una valuta in game. Qualcuna di queste gemme vi viene regalata quando arrivate a un livello carriera specifico, ma si tratta di poche decine di materiali, a fronte delle circa seicento necessarie per portarsi a casa un eroe in più. Un vero peccato, che potrebbe scoraggiare chi non ha intenzione di passare decine di ore su un titolo VR multiplayer di cui non possiamo nemmeno prevedere il successo nel tempo.

Sul fronte tecnico, invece, Glassbreakers è davvero molto valido. Il motore e gli asset sono chiaramente quelli di Moss: Book II, forse ancora più rifiniti nelle animazioni dei personaggi. Peccato però per una mappa di gioco un po’ spoglia, composta sostanzialmente da esagoni vuoti che non riescono a trasmettere la sensazione di uno scontro su un campo di battaglia vero e proprio, come succede invece con gli altri esponenti del genere in flat. Una mappa più estesa e dettagliata poteva inoltre permettere ai giocatori di sperimentare maggiormente con il sistema di gioco, che rimane in questo caso un po’ limitato nelle azioni e nell’approccio alla battaglia. Molto buono invece il sonoro, con riarrangiamenti della colonna sonora del gioco originale, che accompagnano con una certa verve le nostre partite.

Per scoprire se Glassbreakers: Champions of Moss riuscirà a resistere alla prova del tempo, andando ad aggiungere ciò che manca e magari a limare i suoi aspetti più smaccatamente predatori, non ci resta che attendere. Il gioco, d’altronde, esce oggi in early access, e la strada da fare è tutta in salita, per un prodotto che presenta sì delle ottime basi, ma di cui il futuro rimane incerto per sua stessa natura. Io con Glassbreakers mi ci sono comunque divertito, tanto che vi consiglio di dargli una chance, sia che siate fanatici del genere, sia che non abbiate mai approcciato uno degli e-sport più popolari al mondo. Adesso, però, datemi un Moss: Book III. Grazie.

 

Glassbreakers: Champions of Moss è disponibile dal 29 agosto 2023 su Meta Quest 2.

 




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