Job Simulator: la recensione

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Agli ultimi The Game Awards di pochi giorni fa, Owlchemy Labs ha annunciato a sorpresa Vacation Simulator, il seguito di un titolo che è riuscito a diventare fin dal suo lancio uno dei pilastri fondanti del parco giochi VR; riuscendo a sfruttare al meglio i punti di forza del mezzo in un’esperienza breve ma estremamente riuscita e divertente. Parliamo chiaramente di Job Simulator e della sua nuova modalità “Infinite Overtime”, aggiunta a più di un anno dalla release ufficiale e che dimostra la volontà del team texano di voler continuare a supportare i suoi progetti con contenuti gratuiti successivi all’uscita; cosa che in un mondo di Early Access sempre più incompleti non può che fargli onore. Torniamo dunque al lancio di HTC VIVE e Oculus Rift e scopriamo cosa ci offre ad oggi il titolo.

Nel 2050, i robot svolgono ormai tutti le mansioni oggi riservate agli esseri umani. Il nostro protagonista si troverà dunque all’interno di un museo che simula virtualmente gli anni del lavoro, dandoci la possibilità di provare con mano il mestiere dell’impiegato, del cuoco, del commesso e del meccanico. Siamo tutti consci del poco divertimento che si cela mediamente dietro al lavoro di tutti i giorni, dunque l’idea di partenza potrebbe risultare ben poco intrigante; nessuno ha voglia di tornare in ufficio dopo otto ore di lavoro, ma fortunatamente non è la noiosa vita quotidiana ad aspettarci al varco.

In Job Simulator vivremo il lavoro come è stato interpretato dalle macchine negli anni successivi alla sua scomparsa, carico quindi di misunderstanding che fanno brillare il titolo per la sua ironia e, perché no, per la sua velata denuncia sociale. Durante i quattro livelli, infatti, non saranno rari i momenti in cui, nonostante la follia e l’esagerazione che permea gli avvenimenti, ci ritroveremo con grande stupore in situazioni familiari e verosimili; come ha sempre fatto la saga di Grand Theft Auto, per dirne uno, anche Job Simulator riesce a raccontare la quotidianità esagerando alcuni elementi di fondo, ma rendendo espliciti i difetti e i problemi della società capitalistica americana (e non solo). Ci si ritroverà quindi a rovinare volontariamente la macchina di uno sfortunato cliente provvisto di un coupon, per assicurarsi che torni poco più tardi facendogli spendere il doppio; o ad azzardare i più pericolosi mix culinari soltanto perché ripresi dalle telecamere di un reality show improvvisato. Sembrano sciocchezze e il paragone pare azzardato, ma a parere di chi scrive sono segnali di una chiara presa di posizione nei confronti del mondo contemporaneo, truccati da giochino divertente e scanzonato. Il tipo di umorismo è tra l’altro molto vicino ad una versione più pacata di Rick & Morty, che neanche a farlo apposta sarà il titolo successivo proposto da Owlchemy Labs ai suoi utenti con Rick & Morty: Virtual Rick-ality.

Dal punto di vista ludico, Job Simulator è un ottimo titolo per chiunque si sia appena approcciato alla realtà virtuale. L’interazione con il mondo che ci circonda è, anche grazie agli spazi ridotti, ancora tra le migliori in circolazione, dandoci la possibilità di interagire con qualsiasi cosa ci si ponga davanti e assecondando quell’istinto immediato e fanciullesco di toccare tutto ciò che è possibile raggiungere dalla nostra posizione.

I quattro livelli a disposizione hanno una durata di circa mezz’ora l’uno ma sono pieni di compiti da portare a termine; il grande pregio della loro durata sta nella qualità del ritmo, poiché quando una situazione inizia a farsi ripetitiva la visita finisce ed è quindi possibile passare alla successiva. Questo bilancia dignitosamente l’entusiasmo e la ripetitività che i vari lavori offrono, ma rende il titolo indubbiamente breve. Ci pensa quindi la nuova modalità “Infinite Overtime”, aggiunta recentemente da Owlchemy Labs, ad allungare la longevità, permettendoci di accedere a contenuti inediti in una partita nonstop ambientata nei quattro universi già disponibili. L’aggiunta è lodevole ed elimina in gran parte il senso di prodotto usa e getta tipico di molte esperienze in realtà virtuale. Oltretutto, conclusi i quattro livelli ci sarà data la possibilità di affrontarli nuovamente con delle mod che ne modificano la gravità, rendendo il tutto molto più esilarante.

A livello grafico il gioco è pulitissimo, con modelli poligonali poco complessi ma funzionali al racconto, inquadrati da un’art direction più che buona e doppiati (solo in inglese) da un’ottima varietà di attori, tutti particolarmente azzeccati. Si poteva fare invece di più sul fronte della varietà musicale, che si riduce a due o tre pezzi divertenti ma alla lunga ripetitivi, ma è un difetto minore che sporca solo in minima parte l’esperienza.

Job Simulator è un titolo adatto a chiunque sia affascinato dalla VR, specialmente se si è appena approcciata, e che riesce a divertire un range di utenza estremamente variegato grazie ad un aspetto pulitissimo, un’implementazione perfetta delle mani virtuali e un ottimo livello di scrittura. Anche grazie al suo prezzo budget, Job Simulator è un titolo da non far mancare nella propria libreria VR; restiamo quindi fiduciosi in Vacation Simulator, poiché dopo il lavoro, abbiamo tutti bisogno di un po’ di meritato riposo.

Job Simulator è disponibile dal 5 Aprile 2016 su Oculus Store, Steam e Playstation Store.

 




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