Headmaster: la recensione

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Introduzione

Headmaster è un titolo che mi ha divertito parecchio, ma non per i motivi che si potrebbero immaginare. Aspetto che non avevo pienamente colto prima della prova con mano, il titolo Frame Interactive è letteralmente zuppo di un folle umorismo “alla Portal” che mi ha strappato un sorriso dopo l’altro per le assurde situazioni che si sono venute a creare. Tra l’altro è anche un gran bel gioco: è stato il primo a mostrare l’idea dei colpi di testa in realtà virtuale, ma arriva con un certo ritardo sul mercato PC (ad esclusiva temporale PSVR terminata) dove i titoli similari oggigiorno abbondano.

Il gioco

La trama, perché a discapito delle apparenze Headmaster ne ha una, vede voi quali graditi ospiti di un di penitenziario che dovrà rieducarvi alla vita civile tramite il gioco del calcio. Dato che ci troviamo in una società basata sul diritto, dovremo prima accettare il contratto che scorrerà sotto i nostri occhi alla velocità della luce senza alcuna possibilità di capire cosa andremo a sottoscrivere. Le trovate di Headmaster sono numerose e graffianti, e ne troverete una assaggio anche nel trailer in testa all’articolo; sfortunatamente per tre quarti solo vocali con comunicazioni tramite gli altoparlanti del centro di correzione, ed ovviamente non ci sono ne’ localizzazione ne’ sottotitoli nella nostra bella lingua. Anche se privato del suo umorismo il gioco è comunque godibile, ma è davvero un peccato che non si sia stata aggiunta una simile funzionalità.

Comicità a parte Headmaster risulta essere ciò che le immagini chiaramente testimoniano: un titolo paracalcistico dove a suon di colpi di testa su cross piazzati dovremo abbattere vari ostacoli. Avrete una porta di calcio davanti, ma non sempre la sua presenza sarà rilevante, un goal vale solo 10 punti. Ogni livello ha una sua strategia e una sua progressione, con bersagli che si sbloccano in sequenza, bonus segreti nascosti nello scenario (lo stesso corvo che svolazza gracchiando è un bonus!) ed anche dispositivi da fronteggiare o sfruttare a nostro vantaggio.

Il gioco ha una modalità campagna, che presenta 50 livelli sbloccabili in sequenza ma con livelli “esame” che impongono un tot di stelle per l’ammissione, similmente ai Super Mario dal 64 in poi. Ogni livello ha tre obiettivi di punteggio per ottenere una valutazione da una a tre stelle, che se ottenute vi concederanno un oggetto decorativo per la vostra cella, ovvero cianfrusaglie quali estintori o torce a pila. Se nella prima ora si avanza speditamente, le cose si fanno assai più difficili in seguito, con strategie sempre più sofisticate che richiederanno non solo buona mira ma anche comprensione di cosa fare e in che ordine farlo. Difficile fare una stima generale della longevità, ma di certo i titoli di coda ve li dovrete sudare. Sudore che deriva anche dalla stessa natura di Headmaster: 30 minuti di gioco implicano parecchie calorie spese, ed uso di vari muscoli del corpo, in quanto a seconda del cross e della distanza da coprire dovrete anche imprimere una certa forza. A parte la campagna esiste anche una modalità party multigiocatore locale, dove tra amici ci si sfida uno alla volta in una vasta selezione di ambientazioni.

Tecnicamente il titolo è essenziale ma di alta qualità: tutto ciò che vedrete sarà dettagliato e ricco di stile ed umorismo, ma soprattutto governato da una fisica perfetta. Non solo la risposta del pallone al colpo di testa, ogni singolo oggetto dello scenario se colpito agisce in modo del tutto credibile, evidenziando pesi, velocità ed attriti. Anche dopo ore ogni singolo colpo andato a segno, ma anche un bel palo teso, saranno sempre forieri di qualche tipo di emozione e gli effetti a cascata che possono occasionalmente verificarsi divertentissimi. Non dimentichiamo che esistono anche palle esplosive, enormi palloni da mare ed altre amenità che vi aiuteranno nella vostro reinserimento sociale.

Comfort e implementazione

Poco da dire qui, il motore grafico non perde un colpo. Non c’è alcun tipo di movimento, quindi il comfort è garantito per tutti. Non c’è nemmeno un vero e proprio supporto per i controller di movimento, che è possibile abilitare ma che alla fine si rivelano un espediente meramente estetico. Fate attenzione invece al mobilio, in preda all’estasi del bomber non solo con la testa ma con il corpo tutto – braccia incluse – vi potreste trovare a colpire qualcosa con un notevole quantitativo di forza. Headmaster, intelligentemente ma non senza controindicazioni, adatterà il corner successivo alla vostra posizione attuale, quindi se tiro dopo tiro dovreste avanzare il rischio si può fare concreto.

Conclusioni

Headmaster è la dimostrazione di come una buona idea, per quanto essenziale, possa portare ad un eccellente gioco se sviluppata con talento e professionalità. Il titolo è intriso di una folle comicità in stile Portal che aggiunge tantissimo all’esperienza, ma solo a patto che siate in grado di seguire il parlato in inglese, visto che mancano sottotitoli e localizzazione. Ci sono giochi similari su Steam ma il confronto non si pone nemmeno. Una produzione di gran classe.

 




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