Concrete Genie – recensione e video recensione (PSVR)

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Dopo l’interessante Entwined, Pixel Opus produce un’esclusiva Playstation 4 vicina al puzzle/adventure indirizzata prevalentemente ai più giovani, fatta di meccaniche semplici ma originali ed uno stile davvero unico. Tuttavia, come era successo con l’ultimo Ace Combat, Sony decide di dedicare un’intera modalità al suo visore proprietario, proponendo anche da questo punto di vista un’esperienza perfettamente in linea con il concept originale. Andiamo a vedere se tutta la pubblicità legata a questa fantomatica componente VR sia giustificata, ma prima concentriamoci brevemente sulla portata principale.

Concrete Genie si presenta in modo estremamente piacevole, con uno stile tra il claymation ed un tono che parte da Henry Selick e arriva a Tim Shafer, risultando a prima vista un grosso titolo tripla A. Pad alla mano, si nota invece subito come la fascia del prodotto sia chiaramente quella del medio budget, categoria che ha spesso molto da dire a discapito di una messa in pratica mediocre. Il titolo di Pixel Opus presenta infatti fin da subito alcuni problemi di ritmo, di animazioni e di pura giocabilità, risultando anche un po’ schematico nella struttura e viaggiando sostanzialmente con il pilota automatico dall’inizio alla fine.

Nei panni di un adolescente di nome Ash, dovremo ricolorare una città ormai abbandonata grazie ad un pennello magico, che ci permetterà di disegnare una discreta quantità di oggetti su tutte le pareti presenti nelle strade di Denska. Oltre ad abbellire i palazzi ed accendere le lampadine necessarie all’avanzamento, Ash potrà creare anche delle creature chiamate geni, che lo aiuteranno nei puzzle più complessi. Come anticipato, la direzione artistica regala scorci davvero efficaci, e renderà estremamente piacevole il girovagare tra un luogo ed un altro, cercando di ridare vita alla nostra città. Non mancano anche alcuni pericoli composti da fasi stealth e nemici da sconfiggere, ma il tutto è realizzato in maniera piuttosto standard, riproponendo dinamiche di gameplay viste e riviste nel genere d’appartenenza.

Questo non impedisce a Concrete Genie di risultare comunque un titolo godibile, anche grazie ad una narrativa che tocca temi importanti come il bullismo e le conseguenze dell’abbandono; non che la tesi sia particolarmente profonda, ma lo sforzo degli sviluppatori è chiarissimo e la sceneggiatura viaggia piacevolmente, tanto che ci sentiamo di promuoverlo in toto da questo punto di vista. L’avventura principale, nonostante i suoi evidenti limiti, risulta comunque un’esperienza semplice, piacevole e rilassante, dalla durata di sei ore circa e che non farà rimpiangere il tempo speso in sua compagnia.

Dal menu principale e fin da subito, è possibile affrontare invece l’unica ma interessante modalità in realtà virtuale: Splotch e la tela di cristallo. Come suggerisce il titolo, si tratta di una piccola avventura indirizzata prevalentemente ai più piccoli, in cui nei panni di un simil-Ash dovremo esaudire i desideri di un piccolo genio in uno spazio 3D. Se nell’avventura principale l’elemento della pittura era relegato al solo 2D, qui sarà invece possibile disegnare oggetti che si animeranno dinnanzi a noi, dandoci la possibilità di creare da zero un mondo a nostro piac. L’avventura è davvero semplicissima e con un elemento puramente ludico ridotto all’osso, incentrato completamente sull’eseguire dei comandi o sul replicare determinate situazioni che appariranno sul nostro quadernetto.

L’esperienza è breve ma effettivamente intensa, condita da momenti di grande dolcezza e da un’intensità che starà a noi giocatori trovare con gli strumenti a nostra disposizione.

Una volta conclusa la modalità, della durata di una mezz’ora circa, verranno poi sbloccate altre quattro mappe, riprese direttamente dall’avventura principale.
Qui sarà possibile disegnare liberamente su tutti i muri dello scenario, dando vita anche a dei piccoli geni come succedeva nella story mode, vedendoli poi interagire con gli oggetti che andremo a creargli intorno e trasformando una serie di muri grigi in bellissimi scenari ultra colorati.

In questo caso l’interesse per la modalità è calcolabile soltanto attraverso la vostra voglia di creare ed esprimervi. Gli strumenti a vostra disposizione saranno molto lontani da quelli di un software VR dedicato al disegno, e quello che andrete a fare sarà semplicemente spalmare dei pattern pre-impostati nello spazio circostante, ma la quiete e la spensieratezza che il mondo di gioco riesce a restituire è qualcosa di davvero prezioso.

In binomio Concrete Genie e Playstation VR si ferma qui, con una modalità piccina ed un po’ abbozzata, ma in linea con i contenuti della modalità principale. Se speravate di trovare un piatto sostanzioso in realtà virtuale probabilmente rimarrete delusi, ed al prezzo a cui viene venduto non vale la pena acquistare il titolo soltanto per passare poco più di mezz’ora nelle strade di Denska. Al contrario, se siete interessati a giocare la modalità flat, l’aggiunta di “Splotch e la tela di cristallo” risulta estremamente piacevole, seppur orientata ad un pubblico che riesce a divertirsi anche solo grazie ad una tela bianca e tanta fantasia.

Concrete Genie è disponibile dal 9 Ottobre 2019 sul Playstation Store al prezzo di 29,99€, compatibile con PSVR e Playstation Move.

 




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