Bloody Zombies

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Introduzione

Capcom ci dovrebbe un trattamento di fine rapporto per i gettoni che le abbiamo regalato, parte dei quali confluiti nei suoi numerosi e splendidi picchiaduro a scorrimento. Bloody Zombies si ispira esattamente a questa tradizione, risultando retrò e moderno al tempo stesso. Esperimento non del tutto riuscito, sfortunatamente.

Il gioco

Trattasi di un titolo controverso, che può suscitare entusiasmi o critiche in egual misura. A parte la smisurata passione per i coin-op tutti, o forse proprio per questo motivo, mi riesce difficile guardare con occhio benevolo verso il prodotto nDreams, casa che ha al suo attivo un gioco di una discreta levatura quale The Assembly.

Bloody Zombies mischia elementi in grafica poligonale, quali lo scenario e i potenziamenti, a personaggi integralmente bitmap. Non è il primo titolo ad operare una scelta simile, ma è qualcosa da usarsi con cautela in realtà virtuale perché la percezione della profondità è grandemente stimolata, quindi vedrete personaggi sottili come fogli dentro uno scenario integralmente tridimensionale, cosa che stride non poco quando avrete di fronte a voi un qualsiasi ostacolo. La stessa situazione vista sul monitor risulta assai più dignitosa, giocare con le dimensioni si può quando manca vera parallasse ottica. Altra critica la muoverei allo stile grafico, anche qui sdoppiato tra ciò che risulta poligonale – quindi tendente al realistico – ed il bitmap, con personaggi dai tratti rozzi nel disegno e nell’animazione, più simili ad un titolo mobile che alla gloriosa tradizione dei beat’em up a scorrimento.

Una sfilza di critiche mica da ridere, a cui però occorre aggiungere anche dei meritati apprezzamenti. Primo elemento degno di nota: il gioco può essere giocato in multiplayer, sia online che assimetricamente, ovvero voi con il casco ed un vostro amico sul monitor del PC. Ci sono diversi giochi assimmetrici per realtà virtuale, ma non di questo tipo e difficilmente con progressione e crescita paritetiche. Altro elemento che va sottolineato, possiede una nutrita serie di potenziamenti ed una discreta quantita di contenuti: sebbene non proprio entusiasmante nel combattimento, è un titolo dalla dignitosa longevità e dall’ottima rigiocabilità.

Comfort e implementazione

Bloody Zombies va giocato con il joypad, niente controller di movimento che peraltro non servirebbero a nulla con una configurazione basata su croce direzionale e bottoni. Utilizzabile anche la tastiera, ideale per il secondo giocatore sul monitor. Ho notato occasionali reproiezioni, sopportabili dato che il combattimento è lungi dall’essere frenetico; la cosa la si perdona volentieri anche per il fatto che essendo asimmetrico, la scena viene renderizzata due volte con due telecamere indipendenti, cosa che comporta un certo carico aggiuntivo sull’hardware. Sonoro e parlato nella norma, competenti ma non particolarmente brillanti.

Conclusioni

Bloody Zombies è un onesto picchiaduro a scorrimento dallo stile anonimo, ma dal solido multiplayer che brilla nella sua componente asimmetrica. Il prezzo è ragionevole, specie se avete almeno un amico interessato alla mattanza di non morti. Resta comunque una produzione che fa un uso limitato e poco spettacolare della realtà virtuale, non esaltando nel contempo nemmeno i cultori del passato visto che il paragone con i “veri” picchiaduro a scorrimento che qualsiasi emulatore può tirare fuori è semplicemente impietoso.

 




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