Summer Funland: recensione e video recensione

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L’esordio dei ragazzi di Monad Rock nel mondo del gaming VR fa, a due anni di distanza dall’uscita dei caschetti consumer per realtà virtuale, quello che andava fatto al lancio delle periferiche. Summer Funland è, a livello di concept, un titolo nato vecchio, ma grazie alla superiorità di forma e contenuti rispetto ai diretti competitor risulta comunque una produzione più che rispettabile.

Summer Funland non è niente di più di quello che dichiara il suo titolo; un parco divertimenti pieno di attrazioni dignitosamente diversificate, in cui passare del tempo attraverso la forma più popolare e socialmente radicata di divertimento per famiglie.

In questi due anni di realtà virtuale abbiamo assistito a centinaia di produzioni che hanno tentato di immedesimare l’utente all’interno di giostre, parchi a tema e montagne russe; questo ci sta bene, poiché è potenzialmente un ottimo biglietto di ingresso per gli utenti che si affacciano per la prima volta alla realtà virtuale e che hanno la possibilità di vivere un contesto familiare e immediatamente decodificabile. Il problema è che la maggior parte di questi titoli risultano sbrigativi e mal fatti, presentando mediamente esperienze corte, ottimizzate male ed eccessivamente decontestualizzate come i terrificanti Rift Coaster e Dream Coaster. In realtà il titolo di Monad Rock per questa fase ci è più o meno passato, poiché la prima uscita del titolo sotto il nome di G2A land è stata a inizio 2017 e presentava molti meno contenuti e molta meno pulizia generale, fattori che sono migliorati sensibilmente con l’approdo su Steam.

In questa versione definitiva di G2A Land veniamo catapultati, per l’appunto, all’interno di un piccolo parco divertimenti, con un orologio al polso che ci segna quali dei dodici mini giochi abbiamo completato e con una mappa al centro della struttura a indicarci come raggiungere le varie attrazioni, accessibili soltanto tramite un teleport poco responsivo e raramente preciso. Tolto il problema legato al locomotion, il titolo si presenta fin da subito molto bene, con un impatto grafico pulitissimo e colorato, un impianto coreoscenografico vivo e soddisfacente e tanti contenuti. Tuttavia delle 12 attrazioni disponibili, solo una piccola manciata sarà in grado di farvi davvero divertire ed alcuni dei giochi presenti sono chiaramente riempitivi, alcuni dei quali davvero noiosi. Questi elementi tranquillamente evitabili sono quelli più semplici e brevi come il cinema 3D, che si limita ad una veloce carrellata nel nostro sistema solare o il classico tiro al bersaglio, proposto in una variante lentissima e con l’angolo di mira totalmente fuori asse (almeno su Rift). Altre attrazioni sono invece molto più valide; primo tra tutti un lungo viaggio subacqueo attraverso la fauna marina, creature mitologiche e resti di una civiltà antica, che seppur rimanga totalmente su binari per tutta l’esperienza offre un paio di momenti davvero interessanti.
Anche la altre esperienze su binari sono tendenzialmente sopra la media dei loro concorrenti e sebbene risultino abbastanza corte offrono per lo meno una buona gestione del blocking e delle coreografie.

Tra i mini-giochi più simpatici troviamo un paio di varianti di acchiappa la talpa, che nella loro semplicità funzionano inaspettatamente bene ed un arrampicata che si ispira chiaramente all’inarrivabile The Climb (esclusiva Oculus Rift). Di contro, ancora tra quelli deludenti, troviamo un simil-tennis in un mondo alla Wreck-it Ralph, che risulta al limite dell’ingiocabile per quanto è mal gestita la fisica e un viaggio psichedelico in groppa ad un unicorno dal concept simpatico ma dalla realizzazione pigra.
Delle dodici attrazioni, una di queste prevede di trovare otto pupazzi nascosti per tutto il parco, che allungano un poco la longevità e che sbloccano una variante notturna e suggestiva del mondo di gioco.

Il problema principale di Summer Funland, e il prodotto ne è chiaramente conscio, è per l’appunto lo scarso appeal nel riaprire il software una volta provate tutte le attrazioni. Vista tuttavia la semplicità e l’immediatezza del tutto, Summer Funland potrebbe risultare uno di quei cavalli di battaglia da mostrare come primo titolo ad un amico o un parente che non ha mai provato la magia dei caschetti casalinghi.

Un consiglio che ci sentiamo di dare a Monad Rock è di inserire una modalità multiplayer, che potrebbe risolvere il problema legato alla longevità condividendo le attrazioni con amici e sconosciuti.
News recenti confermano comunque l’arrivo di nuove attrazioni durante l’anno corrente.

Tra tutti i giochi per VR che propongono soluzioni simili, Summer Funland è chiaramente il più ricco e rifinito. Difficilmente ci passerete sopra più di un’oretta e il prezzo pieno di 19,99€ è probabilmente eccessivo, ma vista la scarsità di alternative e la buona qualità del prodotto, Summer Funland è un ottimo titolo entry level. Grazie al suo gusto nostalgico e alle belle ambientazioni potrebbe inoltre essere in grado risvegliare anche nell’utente VR più rodato un sincero stupore fanciullesco, che non è cosa da poco.

Sumer Funland è disponibile dal 23 Febbraio 2018 su Steam e Oculus Store.

 




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