Gli appassionati di prodotti enthusiast non possono davvero lamentarsi per quello che abbiamo visto succedere negli ultimi anni nel mercato della realtà virtuale. A parte Pimax che esordì con già un visore 4k in un insospettabile 2016, siamo passati per Varjo e vari visori consumer oriented.
Da pochissimo tempo a questa parte però un nuovo player ha provato ad aggiungersi a questo party e parliamo del Play for Dream.
Trovate una approfondita recensione qui sul sito, propedeutica, per la comprensione di questo confronto.
Due visori che, seppur appartenenti alla stessa generazione, rappresentano due filosofie completamente diverse della VR. Uno punta tutto sull’estrema qualità e flessibilità in ambito PCVR, l’altro sull’eleganza, il design ispirato a Apple Vision Pro e su un’esperienza standalone ibrida. Ma quale dei due è davvero il visore per voi? Scopriamolo in questo articolo.

Iniziamo subito con il Pimax Crystal, perché, diciamolo, nessuno si aspettava che un visore Pimax potesse arrivare a questi livelli. Dopo l’esperienza con il Pimax 5K e 8KX, che non mi aveva fatto impazzire per via di tanti problemi di gioventù, ora invece il Crystal si installa, parte, si aggiorna, e in meno di mezz’ora vi ritrovate dentro Vertigo 2 con una definizione e nitidezza inaspettata
Il merito? Una scheda tecnica che parla chiaro: display da 2880 x 2880 per occhio, densità di 35 PPD, lenti asferiche, central foveated rendering, local dimming e soprattutto il supporto al tracking inside-out, senza base station. E con un’app di gestione completamente rinnovata, aggiungiamoci anche una modularità rara: potete cambiare faceplate, usare controller Steam VR o Valve Index.
Dall’altra parte avete il Play for Dream MR, una nuova entrata che ha fatto molto rumore già dal primo sguardo: un design che strizza l’occhio al visore di Cupertino, ma con un DNA dichiaratamente gaming. Due schermi micro-OLED 4K, contrasto infinito, neri perfetti e una definizione pazzesca: 3840×3552 pixel per occhio e ben 45 PPD. Numeri impressionanti, che al momento solo Apple Vision Pro può vantare in questo segmento, ma con l’enorme vantaggio di avere un sistema operativo Android custom, molto più aperto e orientato all’uso PCVR. È un prodotto che nasce da un progetto Kickstarter e, nonostante sembri rivolto a un pubblico orientale, ha un impatto globale.

Va detto anche che Play for Dream è una delle poche aziende a offrire un ecosistema completo: sviluppa internamente le ottiche, il tracking, il software e persino l’interfaccia utente. Questo gli dà una flessibilità incredibile, e lo si vede nel tipo di esperienze che cercano di proporre. La volontà di integrare funzionalità di mixed reality, foto stereoscopiche, ambienti di lavoro 3D e molto altro lo rende un dispositivo trasversale. Ma proprio questa ampiezza di obiettivi lo rende, a volte, un po’ troppo ambizioso per quello che riesce davvero a offrire oggi.
Tornando al Crystal, la vera sorpresa è che per una volta Pimax ha ascoltato davvero la community. L’hardware è solido, il software stabile e l’esperienza d’uso è quella di un prodotto pensato per chi vuole solo accendere e giocare. Certo, non tutto è perfetto: il local dimming va tarato meglio, perché in alcuni titoli può causare problemi visivi importanti. E poi c’è ancora quella strana distorsione centrale nelle schermate piatte, specie nei menu. Ma durante il gameplay quei piccoli difetti spariscono e vi ritrovate immersi in una nitidezza e in un FOV sufficientemente ampio. Anche i contenuti più vecchi vengono valorizzati: da Lone Echo a Skyrim VR, tutto acquista nuova vita. Il fatto che un visore così risoluto riesca comunque a far girare senza intoppi giochi con mod UEVR pesanti dimostra che l’ottimizzazione software è stata finalmente portata a un livello accettabile. Anzi, vi posso dire che passando molto tempo nel Discord di Flat2VR vedo spesso che chi ha problemi con Virtual Desktop e Quest 3 su alcune mod, con Pimax in OpenXR va fluidissimo.
E Play for Dream? Anche lui non è esente da compromessi. La forma della mascherina facciale, ad esempio, è decisamente pensata per volti asiatici. Io stesso l’ho dovuta sostituire con una stampata in 3D grazie a un progetto condiviso da un altro appassionato. E il comfort, per ora, non è all’altezza di un Quest Pro o di un Pimax con supporto frontale. Però la qualità visiva è semplicemente straordinaria: colori vivi, contrasto OLED, zero mura, sweet spot ampio e un IPD regolato automaticamente appena indossate il visore. Ogni elemento visivo è chiaro, dettagliato e realistico, tanto che si ha l’impressione di vedere le cose “per davvero”. E grazie al passthrough ad alta definizione potete fare cose che con il passthrough di Meta non riuscireste mai a ottenere.

Sul fronte controller però, per entrambi, è una battaglia al ribasso. I controller del Pimax sono standard, funzionali, ma nulla di eccezionale. Il tracking inside-out funziona bene, ma non aspettatevi miracoli: giochi come Walkabout Minigolf o esperienze competitive richiedono ancora il supporto base station per essere goduti al massimo. Per fortuna, Pimax offre la possibilità di installare un faceplate compatibile con i controller Valve. Questa è una feature che apre la porta a infinite combinazioni future. Per voi utenti avanzati, questa modularità è oro: poter decidere se usare i wand, i controller Index o quelli nativi di Pimax rende l’esperienza più flessibile e personalizzabile.
I controller del Play for Dream, come dicevo, non vi sorprenderanno. Poco ergonomici, pochi tasti, forma discutibile. Va bene ispirarsi a qualcosa di nuovo, ma qui si è voluto fare diverso a tutti i costi, e il risultato non convince. Il tracking è sufficiente per la media delle esperienze, ma anche qui scordatevi il livello di precisione di un Quest o di un Index. Mancano tasti, manca ergonomia e manca anche un sistema di vibrazione davvero efficace. L’hand tracking funziona, ma è ancora acerbo: traccia le mani, sì, ma è troppo impreciso per un uso avanzato. Il supporto gesture è limitato e spesso frustrante: manca ancora l’affidabilità necessaria per gestire più finestre MR o interazioni rapide senza controller.

_______________________________________________________________________
Sconti tramite link referral
⬇️Sconto Play For Dream di 50$ al seguente link⬇️ https://pfdm.ai/?ref=vritalia
⬇️Programma di permuta Pimax – PCVR EVENT⬇️
Upgrade a Crystal Light: ottenete fino a 100$ di sconto, applicato direttamente all’ordine.
Sconto Valido Black-Friday: 70$ sconto + 3% Vr-Italia A Questo link
Upgrade a Crystal Super: invece dello sconto diretto, riceverete un bundle esclusivo che include: • Cuffie Pimax DMAS (valore 99$) • Lenti da vista fornite da HonsVR (valore fino a 159,90$)
LINK: https://pimax.com/pages/upgrade-to-pi…
ExtraRegalo: scrivete dentro il campo Youtuber: VrItalia o Gamecvlt per un regalo extra!
Oppure sconto diretto per Pimax Crystal LIGHT: https://shorturl.at/1VPCj (con 3% sconto con il codice: VRITALIA)
_______________________________________________________________________
A livello di sistema operativo e software, il Crystal vince in semplicità: accendete, selezionate la runtime che volete usare e giocate. Play for Dream invece ha un’interfaccia tutta sua, una sorta di VisionOS in versione Android. Ed è qui che la filosofia cambia: il Play for Dream vuole essere anche un visore standalone, vuole offrirvi un’esperienza immersiva già dal menu. Ma la potenza hardware non è quella di Apple e la batteria, beh… dura un’ora, massimo. Serve una battery bank esterna, e possibilmente anche tasche molto capienti. In compenso però ha un’interfaccia moderna, animazioni fluide, gesture intuitive e la possibilità di posizionare finestre MR nello spazio attorno a voi.

Va detto però che l’OS del Play for Dream è sorprendentemente stabile. Nonostante sia basato su Android 15, il team ha fatto un lavoro eccellente nell’adattarlo al mondo della mixed reality. Le applicazioni si avviano rapidamente, il multitasking è fluido e c’è persino un browser integrato che vi permette di aprire più schede mentre visualizzate contenuti 3D. Tuttavia, resta un sistema ancora povero di contenuti nativi, con poche app VR realmente ottimizzate. Si spera che l’integrazione con Android XR di Google possa cambiare questo scenario nei prossimi mesi.
Avete capito quindi che Play for Dream non è un prodotto plug and play irresistibile. Però si prende la rivincita grazie al Wi-Fi 7: supporta Virtual Desktop in modo nativo e lo streaming da PC, se avete una scheda video adeguata (5090), è da urlo. Lone Echo, Witchfire, Alyx, sembrano remake in Unreal Engine 5 da quanto sono definiti e fluidi. La sensazione è quella di avere in testa un cinema OLED privato che può portarvi letteralmente dentro i giochi. Inoltre, supporta anche lo streaming 3D stereoscopico, utilissimo per chi ama i contenuti video immersivi. La latenza è minima e il bitrate massimo raggiunto in Wi-Fi 7 arriva a livelli mai visti su Quest 3.
E il Crystal? Non è da meno. Con una 4070 Super sono riuscito ad avviare praticamente ogni gioco VR e mod UEVR, compresi Asgard’s Wrath e Star Wars Squadrons, con una qualità visiva che non lascia indifferenti. La densità dei pixel qui è sufficientemente alta, soprattutto per il prezzo a cui viene venduto e le risorse hardware che richiede.
Parliamo ora della comodità. Qui la partita è più equilibrata, ma con un vincitore chiaro: Crystal. Anche se pesante, distribuisce meglio il peso e offre un’esperienza più solida durante lunghe sessioni. Il Play for Dream è più leggero, ma meno stabile sulla testa, e la mancanza di una fascia frontale si fa sentire, specie dopo mezz’ora. La mascherina intercambiabile aiuta, ma rimane un visore meno confortevole per chi ha un volto europeo. Per chi gioca a lungo, questa può diventare una discriminante importante. Un visore che si muove mentre girate la testa o vi fa venire mal di collo non è il compagno ideale per una maratona in Half-Life: Alyx.

Parliamo ora della questione economica. Il Play for Dream, a seconda di dove lo acquistate, arriva anche a 2000 euro spedito e sdoganato. Chi ha partecipato al kickstarter ha usufruito di un prezzo speciale, siamo però davanti a visori di fascia alta, quindi non rivolti al pubblico casual. Ma se doveste spendere questi soldi oggi, quale scegliereste?
Il Pimax Crystal Light si colloca attorno ai 1000 dollari e anche meno con gli sconti, (dipende dalle tasse del vostro Paese e dalle spese di spedizione) e avete diverse formule di pagamento, come una parte pagata in anticipo e il resto in comode piccole rate per i restanti 24 mesi.. Ma ci sono diversi sconti disponibili, quello più importante è il PCVR Upgrade Event. Questo significa che, sia che gli utenti vogliano acquistare Crystal Light o crystal Super potranno usufruire di vantaggi esclusivi presentando la prova di acquisto di un visore precedente visore vr che trovate nella lista, da meta quest a varjo.
Dipende da che tipo di persona siete. Se siete amanti della mixed reality, del passthrough a colori, dei menu flottanti, delle esperienze MR e soprattutto non volete giocare con il cavo, il Play for Dream è un visore intrigante. È l’unico che si avvicina a un Vision Pro, ma più aperto e più orientato al gaming. Se invece siete gamer puri, amanti dei cockpit, delle mod, dei titoli PCVR, se avete un setup da battaglia e volete solo la miglior immagine possibile al più alto framerate, allora il Crystal è la scelta più saggia.
Un altro elemento poco discusso ma decisivo: il supporto post-vendita. Pimax ha fatto passi avanti, anche se serve ancora pazienza. Se qualcosa si rompe o serve assistenza, preparatevi a tempi non rapidissimi. Play for Dream, invece, è ancora più misterioso. I backer Kickstarter stanno ricevendo i visori in questi mesi, ma non è ancora chiaro quanto sarà semplice gestire resi, ricambi o garanzia.
Sono due prodotti che hanno tantissimo da offrire, ma con un’anima profondamente diversa. Il Pimax Crystal è concreto, stabile, migliorato in ogni aspetto rispetto ai precedenti modelli: è una vera rinascita per l’azienda. Il Play for Dream è visionario, sperimentale, un “vorrei ma non posso” sotto certi aspetti, ma che regala un’esperienza unica a chi sa come usarlo. Il primo è figlio dell’esperienza, il secondo dell’ambizione. Entrambi validi, entrambi limitati. Ma mai come oggi, scegliere un visore significa scegliere una filosofia.
In definitiva, siete davanti a due aziende che potrebbero guidare il futuro della PCVR. Non perfetti, ma con potenzialità. La scelta spetta a voi: solidità e compatibilità? Pimax Crystal. Visione e futuro? Play for Dream MR. Se potete permettervi di provarli entrambi, scoprirete due mondi paralleli. Altrimenti, riflettete bene sulle vostre priorità: nitidezza o versatilità, potenza bruta o eleganza, ecosistema chiuso ma solido o aperto ma acerbo. Non c’è una risposta giusta per tutti ma ora spero di avervi fornito abbastanza informazioni per capire quale scelta fare.
Iscrivetevi al nostro canale Discord per restare sempre aggiornati sulle ultime novità e stare in compagni di appassionati come voi!
Link: Gruppo VR-ITALIA








