MSI RTX 3070 Gaming X Trio: recensione e video recensione

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Il mercato PC e quello console si rincorrono oramai da secoli. Da una parte, il primo, cerca disperatamente di colmare il gap dei giochi first e second party, inglobandoli piano piano dopo qualche mese di esclusività temporale su console; mentre dall’altra, il secondo tenta da decenni di inseguire un impatto grafico proprio solo degli hardware più performanti. Fortunatamente negli ultimi anni, sia da una parte che dall’altra, queste differenze sono andate assottigliandosi, con – ahimè – un piccolo vantaggio ancora dalla parte delle macchine Sony e Microsoft e Nintendo. Dopo l’annuncio delle console next gen, l’impatto grafico sembrava addirittura stare dalle parti delle due aziende principi nel mercato console più contemporaneo; ma con l’arrivo delle RTX 3X di invidia, le parti sembravano ulteriormente ribaltate. Grazie ad MSI, che ci ha mandato la sua GeForce RTX 3070 Gaming X Trio, possiamo oggi vedere come se la cavano davvero queste schede; se riescono ad asfaltare le migliori esclusive Playstation ed Xbox, e soprattutto come se la cavano con la nostra amata realtà virtuale. Bando alle ciance, partiamo subito con una disamina della GPU in questione.

La scheda video in analisi è, su carta, un mostro di potenza. 8 GB di memoria GDDR6, 256 bit di Memory Bus ed una banda di 448 GB/s. 5888 core ed una potenza di circa 21 TFLOPS, fanno della scheda firmata MSI una vera e propria macchina da guerra, forte anche del suo prezzo consigliato di circa 600€, che ne fa una scheda clamorosa per entrare nel mondo del gaming su personal computer.

Purtroppo, però, come ben sappiamo l’ottimizzazione di cui sono capaci gli sviluppatori su console non tocca nemmeno di striscio quello che si potrebbe potenzialmente fare con le nostre macchine all-in-one casalinghe; e nonostante una potenza su carta che risulta il doppio di quella di Playstation 5, è ancora difficile trovare un titolo PC che giri con la stessa definizione e velocità di un Demon’s Souls qualsiasi. In ogni caso, qui si parla di realtà virtuale; e la realtà virtuale su console è oggettivamente ad un passo dalla morte, ragion per cui chi vuole affacciarsi oggi a questa tecnologia dovrà quasi necessariamente passare da un computer da gioco.

Diciamolo subito: le due feature con cui Nvidia si vende sul mercato con le sue nuove RTX non aggiungono letteralmente niente al mercato PCVR, ma non è detto che in futuro non vengano sfruttate a dovere anche sui nostri preziosi HMD casalinghi. Sto chiaramente parlando del Ray Tracing e del DLSS.

Il ray tracing non è altro che una tecnica generale di geometria ottica che si basa sul calcolo del percorso fatto dalla luce, ragion per cui abilitando la suddetta opzione, otterremo riflessi straordinariamente realistici su tutte le superfici dei giochi supportati. Raccontata così sembra una feature di poco conto, ma vi assicuro che una volta passati da una GPU di un paio di generazioni fa – come il sottoscritto – ad una scheda che vi permette di abilitare il RT, non riuscirete più a tornare indietro. L’altro lato della medaglia è che il ray tracing è estremamente esoso in termini di richieste hardware, e se infatti con la serie 2X non sempre si riuscivano ad ottenere grandi risultati, con questa serie 3X le cose sembra stiano iniziando ad andare per il verso giusto.

Il DLSS – acronimo di Deep Learning Super Sampling – è invece una feature ancora più interessante, poiché permette di alleggerire il carico di lavoro dell’hardware mantenendo una pulizia grafica che necessiterebbe di molte più risorse. Come lo fa? Semplicemente attraverso un super sampling che si adatta attraverso un’IA, che riesce a simulare una risoluzione più alta rispetto a quella che sta effettivamente andando in lavorazione attraverso la GPU. Il DLSS è, di fatto, una feature straordinaria, che migliorerà con il tempo e che ci permette di raggiungere una pulizia dell’immagine fino ad oggi impensabile con le GPU delle scorse generazioni; un po’ come succedeva su PS4 PRO con il 4K simulato ma iper-realistico, durante la scorsa generazione di console.

Ho provato la scheda in moltissime circostanze diverse, con giochi flat, titoli VR, benchmark vari e lavori con i software di montaggio; facendo un paragone diretto con la GPU che montavo precedentemente sulla mia macchina. Prima di iniziare con i comparison ed i dati effettivi, due parole sulla mia configurazione.
La mia macchina monta una sceda madre Asus Prime Z390-P, un processore Intel i9 9900KF da 3.60Ghz, 32 GB di ram DDR4, un SSD M2 di Crucial su cui è installato il SO, ed una manciata di SSD su cui sono installati i software. Non avendo una scheda madre di ultima generazione, c’è da precisare che la 3070 potrebbe essere ostacolata dalla mia Z390 in qualche modo, ergendosi a piccolo collo di bottiglia per una configurazione che potrebbe fare, potenzialmente, anche meglio.

In ogni caso, la GPU da cui arrivavo era una GTX 1080Ti targata Gigabyte, dunque partivo già da una scheda ancora di alto livello, che mancava però delle due preziose feature sopracitate. Giocando comunque prevalentemente in realtà virtuale, mi sono chiesto quanto questo cambio generazionale fosse necessario, ed ora posso finalmente raccontarlo anche a voi, mettendo a confronto i test eseguiti in questi giorni tra  GTX 1080Ti ed RTX 3070 di MSI.

La prima cosa che ho fatto è stata chiaramente confrontare un paio di Benchmark di 3DMark. Il primo benchmark che ho eseguito è il recente Time Spy, che è risultato effettivamente più fluido e definito sulla nuova arrivata, facendomi totalizzare un totale di 11316 punti, a fronte dei 9659 ottenuti con la vecchia 1080ti. Stupisce in particolare la differenza sul graphic test 1, che sulla 3070 si aggira intorno ai 75FPS, a fronte dei 61 della 1080Ti. Anche il graphic test 2 da soddisfazioni, poiché se con la vecchia scheda la media dei fotogrammi si aggirava intorno ai 55, con la nuova superiamo abbondantemente i sessanta frame per secondo, arrivando ad una media di circa 65.

Anche Fire Strike Ultra in 4K regala grandi soddisfazioni, con un punteggio di 8699 che supera senza grossi problemi i 6771 della GPU top di gamma di due generazioni fa. Giocare in 4K su PC era fino a poco tempo fa ancora un taboo, ma grazie alle schede di nuova generazione questa possibilità non è più un sogno, e lo dimostrano i 45FPS circa sul graphic test 1 sulla 3070, a fronte dei 37 della 1080Ti. Un po’ meno felice il risultato sul Graphic test 2, che riesce comunque a sforare i 30FPS con un risultato di 32 circa, asfaltando su tutta la linea di 23 fotogrammi al secondo della scheda precedente.

In ogni caso, su carta ed attraverso i test specifici, questa 3070 sembra decisamente superiore all’ammiraglia della serie 1000, ma la vera risposta – come sempre – ce la danno i software.

Prima di partire con i giochi, ho fatto due test sui software che uso di più in assoluto da quasi vent’anni: Adobe Premiere ed Adobe Media Encoder. Devo dire che la velocità di navigazione della timeline su PR mi è sembrata grossomodo paragonabile all’esperienza avuta su una 1080TI, tanto che ne ho avuto la conferma una volta testati i tempi di export attraverso media encoder. Convertendo infatti la stessa clip webp in 4K da circa sei minuti ad un H264 a profondità massima e 25Mps di bitrate in CBR ho ottenuto infatti un’esportazione di tre minuti e cinquanta secondi, a fronte dei tre minuti e cinquantaquattro della 1080Ti. Certo, è sempre bello vedere migliorare i tempi di lavoro su Media Encoder, ma da un paio di salti generazionali, devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di più. È anche vero che non parliamo di schede Quadro, e da che mondo è molto le GTX/RTX sono GPU nate e cresciute per il gaming; ragion per cui faccio subito cinque test veloci con alcuni dei prodotti flat più in voga del momento.

Lancio subito Hunt Showdown, che con tutto ad ultra al 65% della full resolution del 4K mi faceva dai 65 agli 80 FPS sulla mia 1080Ti. Inutile dire che con la 3070, a parità di settaggi grafici, mi muovevo invece dai 95 ai 115 fotogrammi al secondo, rimanendo il più delle volte serenamente sopra i 110: un miracolo in movimento. Visto lo scarto di fotogrammi dal mio target di 60, ho quindi alzato su questultima scheda la scala della risoluzione fino ai 4K nativi, ottenendo comunque risultati più che dignitosi. Se sulla 1080ti era infatti inpensabile giocare in 4K full resolution, con questa 3070 di MSI sono riuscito a viaggiare ad un media di 50FPS più o meno stabili, che viaggiavano dai 49 ai 60 a seconda della sezione della mappa di gioco. Contento dell’ottimo risultato, passo quindi ad uno dei miei titoli preferiti della generazione: Death Stranding, che – al contrario di Hunt – include anche il supporto al DLSS.

Con una qualità impostata a tutto elevato ed una risoluzione di 4K, sulla 1080ti andavo a circa 45FPS, con cali fino a 39 e picchi fino a 50, mentre sulla mia GTX 3070 sono riuscito a viaggiare serenamente a 60FPS nella maggior parte delle occasioni, con qualche picco intorno ai 55 nelle fasi di combattimento più concitate. In ogni caso, una quindicina di fotogrammi guadagnati su un gioco del genere significano che potenzialmente, smanettando un minimo con le opzioni, è possibile giocare in 4k a gran parte del catalogo per personal computer con una qualità visiva straordinaria ed una velocità senza compromessi. Ho anche provato il DLSS, che è riuscito ad aumentare ulteriormente i fotogrammi anche nelle situazioni più complesse, incoronando finalmente il sogno di giocare al capolavoro di Kojima ad una qualità letteralmente sbalorditiva.

Star Wars: Jedi Fallen Order è stata la mia terza prova, e forse la più appagante in termini visivi. Il titolo di EA è infatti una delle cose visivamente più impressionanti che ho mai visto su personal computer, anche con la mia vecchia 1080Ti, con cui giocavo serenamente a 1440p mantenendo i sessanta fotogrammi al secondo. Ovviamente in questo caso la prova è stata tentare il 4K con entrambe le GPU. Sulla 1080Ti mi muovevo a circa 45FPS dichiarati, con cali fino a 30, ma sebbene MSI Afterburner mi dichiarava questi dati, pad alla mano avvertivo una lentezza molto maggiore. Ben diverse le prestazioni con la 3070, che si aggiravano costantemente dalle parti del 55FPS, con le fasi di esplorazione molto vicine ai 60, ed i momenti più concitati ad un minimo di 50. In ogni caso Jedi Fallen Order è perfettamente giocabile in 4K con tutto ad ultra con questa prestante GPU. Se si abilita poi la risoluzione dinamica, il titolo rimane inchiodato a 60 senza farvi percepire gli eventuali cali di risoluzione, rendendo l’esperienza decisamente migliore su PC che su console in tutto e per tutto.

Ho avviato poi The Medium, che mi aveva fatto impazzire sulla mia vecchia GPU a causa di un’ottimizzazione decisamente sotto la media. Per mantenere l’ultimo titolo di Bloober Team a sessanta fotogrammi al secondo, dovevo giocare ad un livello di dettaglio letteralmente imbarazzante. Impostando tutto su alto a 1440p infatti, il titolo crollava a 40FPS circa, con picchi sotto i 40. Ovviamente abilitando il RT si scendeva poi comprensibilmente intorno ai 10. 4K con tutto ad alto senza RT rendevano comunque il tutto ingiocabile, aggirandosi intorno ai 23FPS. 4K, tutto ad ultra e RT sulla 3070 invece, permettono di giocare intorno ai 40FPS, mantenendo comunque dei picchi deliranti che sfiorano i 25. Senza RT, con tutto ad alto ed a 1440p invece si riescono a mantenere i 55FPS di media, rendendo il prodotto finalmente giocabile. Purtroppo The Medium risulta ancora un prodotto ottimizzato davvero male, che comunque riesce a sfruttare la 3070 meglio di quanto non faceva con la 1080Ti.

Arriviamo poi al piatto forte, quello che probabilmente tutti stavate aspettando: Cyberpunk 2077. Il capolavoro di CD Project è tanto bello quanto pesantissimo per i nostri hardware PC, a prescindere dall’hardware. A settaggi medio alti in 1440p riuscivo a giocare serenamente con la mia 1080Ti a circa 50FPS, chiaramente senza RT. Con tutto ad alto, alla stessa risoluzione, stavo intorno ai 35; mentre in 4K ad ultra viaggiavo a 10FPS circa. Con la 3070 con tutto al massimo in 1440P senza RT mi muovevo invece a 51FPS circa, mentre in 4K – sempre senza RT ci si muove invece dalle parti dei 25/30FPS, anche qui con cali mostruosi una volta ingaggiato il fuoco. In 4K, con RT a medio e DLLS auto si riescono invece a mantenere i 30 FPS stabili; comunque poco rispetto a quello che la GPU può effettivamente fare. Si è parlato a lungo dell’ottimizzazione di CP2077, ed in molti sono giunti alla conclusione che è un gioco pensato per i 1080p. Una volta impostato il full HD come risoluzione infatti, con DLSS su auto, anche con tutto ad ultra e RT al massimo il titolo rimane inchiodato a 60FPS. Disabilitando il DLSS si arriva a circa 45 di media, comunque un buon compromesso per godere di tutto ciò che il titolo CD Project ha da offire.

Finito il mio viaggio nel mondo flat devo ammetterlo: questa 3070, effettivamente, risulta ben superiore alla mia amata 1080Ti, nonostante si parli di una GPU di fascia media, lontana da quello che possono offrire una 3080 od una 3090. Certo, sull’editing non ho ottenuto grandi risultati, ma per quanto riguarda il gaming tradizionale non ce n’è per nessuno: a quel prezzo, difficile trovare di meglio.

Installo quindi dieci titoli VR, lancio FpsVR per contare i fotogrammi, ed inizio a vedere come si comporta la nuova arrivata in casa Nvidia con la realtà virtuale.
C’è subito da dire che i paragoni in VR attraverso FpsVR lasciano un po’ il tempo che trovano, soprattutto perché Steam VR tende a regolare il Super Sampling in autonomia a seconda della configurazione con cui stiamo facendo partire il gioco; quindi si tratta sostanzialmente di dati da filtrare attraverso la propria personale percezione dell’immagine. Prima di partire, ci sono altri due elementi da considerare: il primo riguarda il numero di fotogrammi in realtà virtuale. Nella maggior parte dei casi, quando un titolo va sotto al target di FPS stabilito (nel mio caso 80, giocando con Rift S), Steam VR porta automaticamente il titolo a 40FPS in riproiezione, per non far avvertire all’utente disagi dovuti al cambio di framerate. Questo è il motivo per cui leggerete quasi sempre 40 od 80 nel calcolo degli FPS. Il secondo è che gli ultimi driver Nvidia, gli unici compatibili con la serie 3X, hanno dei problemi di stuttering se utilizzati insieme ad un software di analisi delle prestazioni in realtà virtuale, ragion per cui le prestazioni che vedrete di seguito sono comunque inferiori rispetto a quelle che si ottengono senza FpsVR in funzione. Ora, mi sono chiesto se registrare i gameplay senza programmi di ogni sorta a controllare FPS e riproiezione, ma ovviamente il mio occhio ha un valore relativo, ed a questo punto vale la pena confrontare i gameplay tra 1080ti e 3070 anche consci di questo problema, se non altro per osservare delle differenze che – per forza di cose – saranno presenti tra le schede.

Provo subito un evergreen della PCVR: Beat Saber. Tutto al massimo ad 1,3 di Rendering Scale, con la 1080Ti il titolo di Beat Game viaggia che è un piacere, rimanendo ancorato a 80FPS Stabili. Paradossalmente, una volta montata la 3070, a parità di settaggi, Beat Saber gira, ogni tanto, a 40FPS, con una GPU Frametime leggermente maggiore. Questo potrebbe essere il primo caso che incontriamo in cui il SS proprio di Steam VR va in conflitto con il SS del gioco stesso, e probabilmente ad 1.0 – a parità di pulizia dell’immagine – Beat Saber gira in modo identico al suo gameplay sulla scheda precedente. Di questo, a percezione, sono abbastanza sicuro, anche perché tirando il Rendering Scale sopra 1.3 il gioco inizia a scattare fortemente, cosa che mi succedeva anche sulla 1080Ti, ma salendo oltre l’1.5. Lasciando comunque le impostazioni base del titolo, Beat Saber si gioca splendidamente su entrambe le GPU, ma stiamo anche parlando di un prodotto tra i più leggeri del mercato VR.

Boneworks, grazie al suo lavoro sulla fisica, è uno dei prodotti più pesanti sul mercato VR, ma anche tra quelli ottimizzati meglio. Con la 1080Ti il prodotto di punta della PCVR girava già estremamente bene, mantenendo sempre gli 80 frame per secondo, scendendo molto raramente tra i 75 e gli 80, e con una reprojection ratio costantemente sotto l’1%. Sulla 3070 gli FPS rimangono ancorati ad 80, senza mezzo calo, ma la reprojection ratio va dall’1 al 4 per cento. Curioso, ma a visore non ce ne si accorge, e forse su quest’ultima l’FPS Half Life style risulta anche più nitido. Per qualche motivo, però, su questultima configurazione il gioco non carica sempre bene i livelli, ragion per cui ogni tanto ad un passaggio di scenario potremo subire dei bruschissimi cali di framerate che necessiteranno di un riavvio. Speriamo che sia soltanto un problema legato agli ultimi driver Nvidia della serie 3X, ma ne sapremo sicuramente di più una volta che verranno rilasciati i nuovi driver ufficiali.

Fallout 4 VR è invece ancora uno di quei titoli ottimizzati male per il mercato della realtà virtuale, ed è inoltre il titolo con le prestazioni più casuali che ho mai visto in vita mia. Ogni tanto gira a 80 senza riproiezione, ogni tanto ad 80 con riproiezione, ogni tanto a 30 ma sembra fluido, ogni tanto a 40 ed è ingiocabile. Il tutto sempre con la stessa configurazione. Non speravo quindi in un benchmark particolarmente onesto, ma ho voluto provarci comunque.
Sulla 1080Ti il gioco, questo almeno martedì, mi girava a circa 40FPS stabili, con una reprojection ratio delirante, dal 20 al 40%. Questo rendeva, all’atto pratico, il gioco ingiocabile, ed ho subito voluto vedere il suo comportamento con la sorella maggiore 3070. Anche con quest’ultima partiamo dai 40, ma arriviamo fortunatamente fino ai 70, con i soliti problemi di riproiezione, che confermano quanto Bethesda debba farsi un esame di coscienza nel trattamento riservato a noi utenti VR. C’è da dire che la GPU Frametame risulta comunque migliore sulla 3070, quindi una volta risolti i problemi legati ai driver Fallout 4 VR potrebbe finalmente girare come si deve su una 3070. Il titolo Bethesda rimane ancora un mistero, soprattutto nella gestione delle sue prestazioni, ma con una GPU di nuova generazione potreste comunque avere più fortuna nel suo funzionamento.

Stessa storia con Hinge, uscito in pompa magna e poi ridimensionato da tutti in quanto incapace di girare dignitosamente su tutti gli hardware esistenti al mondo. Hinge ha gli stessi problemi di Fallout, se non che non c’è modo di farlo girare ad un framerate dignitoso nemmeno per caso. Sulla 3070, complice anche una pulizia dell’immagine migliore, ce lo si gode un filo di più, ma una riproduzione che tocca anche il 50% nonostante i settaggi su basso, ne fanno comunque un prodotto da evitare con qualsiasi GPU presente sul mercato.

Ma che PCVR sarebbe senza simulazioni? Ed ecco allora che lancio Project Cars 2, forse ancora il meglio del meglio dei racing sim in realtà virtuale. Per mantenere i 40FPS riproiettati sulla GTX 1008Ti dovevo lasciare il SS del gioco ad 1.0, mentre sulla 3070 sono riuscito a tirarlo su ad 1.3 senza grossi problemi di performance. Tuttavia, sulla 3070 ho notato uno strano pop up di elementi poligonali che spuntano fuori un po’ a casaccio dal bordo pista, dovuti probabilmente ad un’ottimizzazione non ancora impeccabile, ma che potrebbe dare grandi soddisfazioni in futuro. In ogni caso lo scarto non è straordinario, ma sappiamo bene come gli appassionati potrebbero comprare una GPU soltanto per uno 0.1 di SS in più.

Silicon Rising è un FPS visivamente molto valido, che volevo provare a spingere al massimo; ed è qui che ho riscontrato i risultati più bizzarri. Sulla 1080Ti il titolo va a 80FPS, con fasi a 40 nei momenti più concitati, ma un reprojection rate dello 0.2. Al contrario, la 3070 tiene gli 80FPS granitici in qualunque occasione, ma spinge la riproiezione addirittura fino al 40%. Ora, non so bene perché questo succeda, ma chiaramente è meglio avere una riproiezione morbida a 40 che una forte ad 80%, ragion per cui, nonostante i numeri stanno teoricamente dalla parte della 3070, Silicon Rising si gioca per qualche motivo meglio su 1080Ti. Ricordo di tener conto del SS adattivo di Steam, ma effettivamente la pulizia a schermo mi è sembrata identica.

Robinson: The Journey gira dai 75 agli 80FPS con un SS interno di 1.7 sulla 1080Ti ed una riproiezione praticamente invisibile, e non può che migliorare sulla 3070. Sulla scheda MSI infatti, si riescono ad ottenere gli 80FPS, con qualche piccolo calo, giocando addirittura a 2.0 di SS, restituendo alla splendida grafica del titolo Crytek, finalmente, l’hardware che merita.

Star Wars: Squadrons è poi finalmente una gioia, poiché con tutto ad ultra si riesce a giocare sulla 3070 senza alcun calo, ed oltretutto con zero riproiezione ed una GPU frametime stabilissima. Non che su 1080Ti fosse in giocabile, ma i picchi di lavoro sulla GPU risultavano sicuramente più insistenti, facendo perdere – ogni tanto – un po’ di fluidità al prodotto.

Il non plus ultra della realtà virtuale, ovvero Half Life: Alyx, dimostra quanto sia ben ottimizzato su praticamente qualsiasi GPU. Sia su 1080Ti che su 3070 infatti, il capolavoro di Valve gira che è una meraviglia, con 80FPS granitici per quanto riguarda la scheda di nuova generazione, e qualche minuscolo calo per quanto riguarda la GPU della serie 1X. Anche sulla 3070, nel corso del mio gameplay, ho incontrato qualche piccolo calo a 77/78FPS, ma assolutamente nulla avvertibile, rispetto a quei piccoli inciampi che si avvertivano precedentemente.

Passiamo infine a Flight Simulator, l’avveniristico software di Microsoft che ci permette di andare in giro per il mondo in groppa al nostro personale veivolo. Flight Simulator è attualmente il titolo in assoluto più pesante per i nostri caschetti di realtà virtuale, tanto che mi risultava assolutamente ingiocabile con la mia 1080Ti anche ad un target rendering di 0.4, a prescindere dagli altri settaggi. Questo perché, di base, l’opera di Microsoft sembra fatta apposta per non funzionare in realtà virtuale, e per rendere il software davvero compatibile con i nostri caschetti dovremo cambiare un paio di righe di testo tra i file del sistema. Ora, sono sempre estremamente contrario a questo tipo di operazioni; non sono io a dover lavorare al posto degli sviluppatori, anche se si tratta di perdere trenta secondi. Per il bene della scienza, però, alla fine ho ceduto, ed ho così aumentato in qualche modo la compatibilità. Con la 3070 e due trick tra i file le cose cambiano radicalmente, tanto che il titolo diventa finalmente giocabile, seppur con grossi compromessi. Impostando un target rendering dalle parti dello 0.9 fino ad arrivare all’1.1 gli fps non si contano più sulle dita di una mano, e lavorando con i settaggi potrete serenamente arrivare ai 40 stabili in riproiezione per giocare più o meno serenamente. Personalmente sono riuscito a giocare ad un livello di dettaglio medio ad 1.0 con FPSVR che mi segnava intorno ai 30FPS, ma che, personalmente, ho percepito almeno come il doppio. Certo, non si tratta comunque ancora di un’esperienza godibilissima e la riproiezione sta sempre dalle parti del 60%, ma è già un grande passo avanti rispetto alla configurazione da gioco precedente.

Finiti i bench, ho riprovato tutto ciò che avevo provato raccogliendo i dati, ma senza FpsVR a fare da collo di bottiglia. A sentimento, le cose sono andate decisamente meglio, con uno stuttering meno marcato ed un framerate quasi sempre godibile, tolte alcune incresciose eccezioni sopracitate. In generale, il salto di qualità da una 1080Ti non è gigantesco, anzi, e le differenze sulle produzioni VR si contano sulle dita di una mano. Se tuttavia avete una scheda meno performante della serie 1x od un’entry level della serie 2x, la 3070 risulta effettivamente un acquisto chiamato, e sarà in grado di rimanere inchiodata ai vostri personal computer per molti, molti anni.

In definitiva, se pensavate ad un cambio GPU per videogiochi flat, lavoro e realtà virtuale, passare alla serie 3x di invidia è quasi scontato, grazie ad una potenza che ad oggi non ha paragoni ed un prezzo che – su carta – non è mai stato così competitivo. Se state invece pensando di cambiare GPU soltanto per la VR partendo da una macchina high end della scorsa generazione o di quella precedente potete ancora, serenamente, aspettare; i cambiamenti non sono molti, e potrebbe venir integrata qualche nuova funzionalità soltanto col tempo. Ahimè, sappiamo bene che in questo momento storico la produzione legata all’elettronica scarseggia, e gli scalpers sempre in agguato stanno facendo levitare dei prezzi estremamente vantaggiosi. Il mio consiglio è quello di star buoni, aspettare che Nvidia e gli altri player del mercato rilascino le GPU al prezzo di listino e buttarvi assolutamente all’acquisto di una di queste straordinarie schede. Se state pensando di assemblarvi un PC è arrivato il momento giusto, aspettate solo che le scorte tornino disponibili e buttatevi di peso su tutte le grandi gioie che il mercato PC può offrirvi.

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