Vanishing Grace: recensione e video recensione (Quest)

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Giocato su Oculus Quest 2

Di titoli prettamente narrativi Oculus Quest – purtroppo – non abbonda, ed i fan dello storytelling videoludico come il sottoscritto si sono affidati in questi anni più al mercato PC e Playstation VR rispetto allo standalone di Facebook per sopperire a questa grave mancanza. Monte Perdido Studio vuole però mettere una pezza ad un mercato particolarmente scarno con Vanishing Grace, che esce oggi in esclusiva sullo standalone di Facebook, e ci immerge in un futuro prossimo in cui i rapporti tra personaggi si fanno perno centrale del suo racconto, con vibes che inseguono capolavori del gaming contemporaneo, ma adattati in qualche modo alla realtà virtuale. Vediamo come se la cava l’ultimo arrivato in casa Quest nella nostra video recensione, ma prima vi invito – come sempre – ad iscrivervi al canale.

Vanishing Grance è chiaramente ispirato a quel Firewatch di Campo Santo, che risulta oggi più che mai uno dei veri grandi capolavori della scorsa generazione. Dall’art direction alla struttura narrativa; tutto nel titolo di Monte Perdido Studio suggerisce quanto la software house spagnola ci tenga a restituire il feeling e la profondità propria del gioiello made in USA.

La storia gira intorno a Joel, un uomo qualunque che – dopo la scomparsa della sua migliore amica Grace – abbandona momentaneamente la sua vita quotidiana e la moglie incinta per cimentarsi in un lungo viaggio alla ricerca dell’amica d’infanzia. Per intraprendere questo viaggio, Joel si affida ad una sorta di van volante progettato proprio da Grace, con cui andrà ad esplorare tutte le eventuali tappe della ragazza, in cerca di indizi che lo accompagnino verso la sua attuale posizione.

Fondamentalmente, Vanishing Grace è un videogioco che vuole raccontare con grande sensibilità l’importanza dei legami interpersonali, il senso d’abbandono e la frustrazione della vita monotematica e monocromatica dell’uomo di oggi. Questo avviene prevalentemente attraverso registrazioni di cassette, che troverete sparse per i livelli, e comunicazioni via radio, con cui potrete interagire scegliendo le risposte a voi più congegnali, che avranno oltretutto una forte influenza sul finale del gioco.

La vera domanda è: ci riesce? La risposta è: a volte. Vanishing Grace è un prodotto story driven scritto discretamente bene, che non inventa niente e che prova prevalentemente a replicare ciò che ha già funzionato all’interno dello stesso genere, ma che offre anche un paio di momenti effettivamente interessanti, e soprattutto interpretati con una discreta grazia. Le due interpretazioni principali, soprattutto quella di Grace, restituiscono infatti al giocatore una storia credibile e sufficientemente immersiva, che potrebbe coinvolgervi emotivamente, specialmente se siete predisposti ad accettare tutti i compromessi del caso.

Il grosso problema di Vanishing Grace – di conseguenza – non è la sua storia, ma il linguaggio scelto per raccontarla. Sembrerà strano sentirlo dire da me, ma vi assicuro che la sceneggiatura firmata da Alejandro Cáceres avrebbe funzionato molto meglio sotto forma di cortometraggio d’animazione, o – addirittura – come punta e clicca flat. Questo perché il valore aggiunto della realtà virtuale in Vanishing Grace non solo risulta modesto, ma addirittura spezza momenti potenzialmente potenti a causa di un ritmo di gioco eccessivamente rilassato, ed in cui il gameplay gioca un ruolo che definirlo marginale è dire poco.

La vera pecca del titolo sta infatti nel suo essere, di fatto, un semplice walking simulator discretamente noioso, in cui non dovremo far altro che cercare qualche oggetto, muovere una manciata di leve ed usare un boomerang atto a caricare di energia il nostro mezzo di trasporto; oltretutto attraverso un livello d’interattività davvero sotto qualunque standard VR recente. Per la maggior parte del tempo però, dovremo semplicemente ascoltare cassette, rispondere a dialoghi ed aspettare di arrivare alla tappa successiva, percependo così – alla fine delle due ore scarse di gioco – più un’accozzaglia di tempi morti che una storia incisiva e ben scritta.

Come se non bastasse, sia il lavoro su locomotion ed interazione, che l’aspetto più prettamente tecnico risultano oggettivamente insufficienti. Se il problema del primo sta semplicemente nel fatto che il pivot del nostro personaggio rimarrà ancorato al punto in cui incominciamo la partita, impedendoci di muoverci nella stanza ed andando in controtendenza con le qualità proprie del Quest; il secondo risulta davvero imperdonabile. Se la direzione artistica risulta infatti dignitosa, soprattutto grazie alla volontà di avvicinarsi al sopracitato capolavoro di Campo Santo, la realizzazione effettiva è invece molto lontana dagli standard a cui siamo abituati oggi. Gli ambienti sono pochi, spogli, totalmente privi di interazione, e soffrono oltretutto di un pop-up di elementi poligonali che da una macchina come Oculus Quest 2 non voglio, e non devo, aspettarmi. Chiaramente stiamo parlando di un piccolo studio spagnolo, e Vanishing Grace non può certo esser messo a paragone con Tales From the Galaxy’s Edge; ma dopo aver assistito ad una sorta di cambio generazionale con alcuni degli ultimi prodotti ottimizzati per il Quest 2, dover tornare ad un impatto da lancio del Quest 1 è quantomeno ridicolo.

Se riuscirete a sorvolare su tutti i difetti sopracitati del prodotto, di Vanishing Grace vi rimarrà comunque una storia interessante e raccontata – su carta – con una certa grazia; delle buone interpretazioni ed una piccola manciata di colpi d’occhio efficaci; ma nulla che non si possa trovare in alcuni dei migliori titoli per PCVR e Playstation VR.

Il titolo di Monte Perdido Studio mi ha deluso quest’anno come pochi altri prodotti recenti, risultando un titolo visivamente spoglio ed inelegante sul fronte del gameplay. Se siete affamati di avventure narrative vicine al walking simulator più elementare, Vanishing Grace potrebbe comunque darvi qualche soddisfazione sul fronte della scrittura e su qualche guizzo artistico, se invece mal digerite i prodotti verbosi e con delle grosse lacune nel gameplay potete passare tranquillamente oltre.

Vanishing Grace è disponibile al prezzo di 19,99€ su Oculus Quest ed Oculus Quest 2 dall’11 Febbraio 2021.

 




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