The Talos Principle VR: la recensione

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Introduzione

Permettetemi di iniziare questo articolo con una considerazione scontata ma vera: The Talos Principle è un gran bel gioco. Tale affermazione è vera a prescindere dalla sua virtualità acquisita, vedremo nel prosieguo le sue doti ma ci sono oltre 11.000 recensioni e riviste di ogni ordine e grado che sostengono questa tesi. Senza tenervi inutilmente sul fiato per tutta l’esposizione, aggiungerei che Talos Principle VR è una trasposizione con i fiocchi di un gioco che pare nato per la realtà virtuale. Fate due più due e scoprirete che non si tratta solo di uno dei tanti buoni titoli in circolazione, e nemmeno di un valido porting VR: è tra i migliori giochi VR in assoluto per qualsiasi sistema. Ma procediamo con ordine.

Il gioco

The Talos Principle VR è fondamentalmente un rompicapo di tipo logistico, ove l’enigma è rappresentato dalla singola locazione strutturata quale labirinto con portali energetici e meccanici e tutta una serie di dispositivi a nostra disposizione per la soluzione. Tuttavia considerarlo soltanto questo è fargli torto: l’elemento narrativo è spettacolare, e non parlo di brevi intermezzi cinematici, qui ci sono vagonate di testimonianze da leggere e da ascoltare, terminali interattivi ed una storia tutta che non solo intratterrà ma vi farà riflettere. Senza anticipare nulla, il tema di fondo del gioco è la comprensione della vostra identità ed una interpretazione dello scenario ultraterreno in cui vi troverete, che salta con cognizione di causa tra il metafisico ed il tecnologico. Il titolo è stato localizzato interamente, e con un lavoro professionale sia nel parlato che soprattutto nel testo, con citazioni di poemi nella versione originale ed in genere un linguaggio fluente e piacevole da leggere. Sarei tentato di dirvi di più, ma essendo questo elemento il più prezioso dell’intera produzione ritengo opportuno fermarmi qui.

Dal lato tecnico, Croteam è una garanzia e non si smentisce nemmeno in questa occasione. Il gioco gira liscio come l’olio, è generalmente ben dettagliato, ci sono innumerevoli opzioni per ogni impostazione desiderabile. Direi che il motore grafico brilla per efficienza e buon gusto piuttosto che per dettaglio puro, alcuni elementi quale la vegetazione risultano un po troppo “bidimensionali” per la superiore percezione del volume della realtà virtuale. Ma la surreale calma di alcuni scenari, con isole sperdute nell’oceano su un cielo infinito, antiche rovine con capitelli e porticati ed altre cose che non vorrei citare, tocca il cuore e aggiunge profondità alla narrazione.

Abbiamo visto vari elementi di The Talos Principle VR, ma un altra cosa che va necessariamente evidenziata è la sua longevità, valore difficile da stimare perché dipendente da molteplici fattori, ma vi invito a guardare le recensioni della versione flat su Steam con tempi di gioco spesso superiori alle 40 ore. Ci sono segreti e contenuti opzionali da vincere, il gioco include il DLC Road To Gehenna (che costa da solo 15 euro) ed il supporto al Workshop per futuri contenuti aggiuntivi.

Comfort e implementazione

Sul fronte della locomozione vengono proposte svariate soluzioni tutte finemente personalizzabili, che vanno dal comodissimo teletrasporto blink a quello dash alla Raw Data (forse non altrettanto confortevole) movimenti fluidi relativi a testa o a controller, varie soluzioni di rotazione per chi non dispone del roomscale. C’è un tunnel FOV di qualità, preso pari pari da quello di Google Earth e quindi con struttura di riferimento esterna, configurabile anche nel diametro. Se avrete la fortuna di avere qualche metro per lato di spazio utile il gioco migliora esponenzialmente, in quanto una volta giunti nell’area di interesse potrete fare tutto con le vostre gambe. Insomma, qualsiasi siano le vostre preferenze, The Talos Principle VR sarà in grado di soddisfarle.

Conclusioni

Croteam nel suo miglior titolo. Tutti la ricordano per Serious Sam, che è un po’ il loro marchio di fabbrica, ma The Talos Principle VR ne rappresenta l’opposto matematico: storia profonda che trae radici da elementi reali, ritmo pacato, fortemente basato sul ragionamento senza azione ne’ violenza. Finalmente un gioco in cui tutti i sistemi di locomozione funzionano in modo elegante, che sfrutta al meglio il roomscale ma che si lascia giocare anche senza. Finalmente una longevità degna di nota, con una curva di apprendimento docile che sale gradualmente soddisfando sia il veterano che il neofita. Una produzione brillante che non dovreste farvi scappare.

 




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4 COMMENTS

    • Li ho giocati a fondo entrambi, sono titoli molti diversi, Obduction è una avventura grafica e gli enigmi sono diciamo occasionali per procedere nel gioco. Questo è un rompicapo con forte enfasi narrativa, quindi fai rompicapo tutto il tempo e la storia gradualmente procede.
      Come giochi sono entrambi validi, diciamo che c’è un abisso nella loro implementazione VR, che è perfetta qui mentre ci sono diverse cose in Obduction con sbavature anche serie (frame rate ballerino, tracking delle mani “disturbato”, aliasing netto e vari bug). Se le imperfezioni tecniche le sopporti, e ti interessa la storia, Obduction merita a me è piaciuto parecchio… Talos però è appunto su un altro piano qualitativo. Se i rompicapo alla Portal ti piacciono, è un gioco imprescindibile.

      • Grazie mille, sei stato chiarissimo.
        Direi che questo sarà uno dei miei futuri acquisti.
        Come siamo messi con la lingua?
        Per me che ho qualche difficoltà con l’inglese sarà un grosso ostacolo?

        • Sei fortunato, Talos è localizzato in un Italiano eccellente sia parlato che soprattutto testo (c’è tantissimo da leggere). Anche Obduction supporta l’Italiano ma solo nel testo, non è che di parlato ce ne sia gran che tuttavia, troverai dei documenti da leggere e i sottotitoli (ci ho giocato tanto tempo fa quindi non ricordo con esattezza).

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