Rush: recensione e video recensione (PSVR/PCVR/Quest)

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Giocato su Playstation 4 PRO

Gareggiare con amici e sconosciuti in realtà virtuale è sempre una grande gioia. Questo perché la VR riesce a tirar fuori dalle simulazioni e dagli sport che già conosciamo un’immersione che è difficile restituire attraverso il videogioco tradizionale. Ecco quindi che una gara su Project Cars con un caschetto in testa risulta millimetricamente vicina ad una gara reale, così come un giro sulla Milano-Torino di Euro Track Simulator può restituire addirittura suggestioni vissute soltanto in prima persona. Ci sono poi sport che probabilmente moltissimi di noi non hanno mai toccato con mano, e che – giustamente – visto il grado di pericolosità, ci si limita a guardare affascinati soltanto in video. Tra questi c’è sicuramente il Base Jumping; ovvero il lancio con tuta alare, che tenta di riprodurre quell’emozione tanto agognata propria però soltanto dei volatili. Rush, prodotto e distribuito da The Binary Mill, ci permette di vivere in prima persona proprio questo adrenalinico sport, in tutta la comodità e sicurezza delle nostre mura domestiche.

Uscito sia su PC, che su Quest e Playstation VR, Rush è quindi una sorta di simulatore di Base Jumping che vira di forza verso l’arcade più scanzonato, ma che non rinuncia ad un tipo di impostazione decisamente immersiva.

Dopo il segnale radio che ci darà il via libera alla partenza, insieme ai nostri avversari ci lanceremo quindi giù da una grossa montagna, tentando di seguire un percorso scandito da dieci anelli, dentro i quali dovremo passare per ottenere un punteggio perfetto. Per vincere la partita sarà tuttavia necessario soltanto arrivare primi all’ultimo anello, cercando di tenere testa agli altri attraverso una serie di interessanti meccaniche.

Prima di tutto, per comandare il nostro alter ego basterà tenere le braccia puntate avanti a noi ed equidistanti tra di loro, ruotando a destra e a sinistra per spostarci, come avessimo tra le mani un volante virtuale, e muovendo entrambe le mani in alto ed in basso per prendere o perdere quota. Il solo percorso eseguito a regola d’arte tuttavia non basta a vincere la partita. Una delle meccaniche più interessanti e che rendono Rush un prodotto estremamente divertente è quella legata al turbo. Ogni volta che passeremo dentro ad un anello guadagneremo del boost, attivabile premendo contemporaneamente i due grilletti, che ci restituirà una spinta ancora maggiore, aumentando sia il senso di pericolo che il nostro divertimento. Per i giocatori più raffinati e per raggiungere la prima posizione, sarà necessario anche raccogliere del boost aggiuntivo volando rasoterra o vicinissimi agli ostacoli che caratterizzano i percorsi. Questo rende molto più difficile arrivare alla fine del percorso incolumi, ma vi assicurerà un grosso vantaggio, necessario a vincere alcune delle gare più ostiche.

C’è poco da dire, il gameplay di Rush è all’apparenza semplice ma piuttosto divertente e stratificato; ragion per cui che sia la prima o la centoventesima partita, il titolo di The Binary Mill riesce a mantenere sempre alta l’attenzione, spingendovi anche verso azioni azzardate ma stimolanti.

Miracolosamente, anche i Playstation Move si comportano veramente molto bene per quanto riguarda il tracciamento, che non perde mai il contatto con la PS Camera e non vi farà rimpiangere di non aver acquistato il titolo su un’altra piattaforma. Nonostante rimangano un hardware vecchio: bravi Playstation Move; questa volta non mi avete fatto impazzire.

La campagna principale del titolo è composta da cinque grosse mappe, caratterizzate chiaramente da elementi unici, divise a loro volta in una ventina circa di percorsi. Questo vuol dire che Rush presenta già soltanto con la sua campagna base più di un centinaio di livelli, che corrispondono chiaramente a diverse ore di gioco. A occhio, per completare la campagna ci vorranno almeno sei, sette ore di abbondanti, alle quali si affiancano altre due modalità. La prima è la time attack, che ci vedrà costretti a competere negli stessi percorsi, ma a tempo; mentre la seconda è la challenge, che vi spinge invece ad effettuare azioni specifiche per completare delle sfide. Non manca poi la tanta agognata modalità online, che vi permette di giocare tutti i livelli del gioco contro utenti casuali o amici presenti nella vostra friend list.

Sul fronte estetico, Rush si difende bene per quanto riguarda modellazione poligonale dei personaggi e colpo d’occhio; ma soffre un po’ sia sugli ambienti che sulla risoluzione, soprattutto su PSVR. Se una volta preso il volo difficilmente faremo caso alle sporcature, è abbastanza palese una certa povertà di poligoni che caratterizzano rocce, alberi ed altri elementi dello scenario; oltre che un popup insopportabile degli elementi sulle lunghe distanze. La risoluzione subisce su Playstation 4 – anche PRO – un ragguardevole calo di definizione, riscontrabile soprattutto nell’hub di gioco e nei menù; che tuttavia riesce a non dare troppo fastidio durante le partite. Anche il sonoro non brilla per originalità, con cinque brani pop di stampo elettronico ripetuti all’infinito per tutta la durata delle partite, che risultano anche simpatici, ma alla lunga davvero stucchevoli.

Nonostante la longevità sia di fatto molto alta, c’è da dire che per molti cinque mappe – di cui una da scaricare gratuitamente attraverso un DLC – possono rivelarsi un po’ esigue, anche se le stesse presentano diversi modificatori atmosferici e percorsi alternativi. È vero che la soluzione di The Binary Mill è sicuramente intelligente per mantenere sopra la media il rapporto spesa/risultato; ma non aspettatevi una varietà stratosferica di ambientazioni, né soprattutto di gameplay. Anche da questo punto di vista, chi non riesce ad entrare subito nelle meccaniche di gioco potrebbe annoiarsi piuttosto in fretta, non avendo Rush nulla altro da offrire che una serie di sfide molto simili tra loro in ambientazioni discretamente variegate. Occhio anche a chi soffre di motion sickness, poiché nonostante siano molte le opzioni di personalizzazione atte a farvi sentire a vostro agio, il movimento forzatamente fluidio del volo potrebbe non andar giù a chi cerca un tipo di esperienza più tranquilla, ed è abituato prevalentemente al teleport.
Insopportabili poi i caricamenti, decisamente troppo lunghi e frequenti, soprattutto quando si sta cercando di seguire la campagna livello per livello, poiché spezzeranno il ritmo di gioco sia prima che dopo la gara.

Rush è un titolo di volo divertente sul fronte del gameplay e solido dal punto di vista dei contenuti. Chi ha sempre sognato di indossare una tuta alare per muoversi tra montagne, ghiacciai ed isole tropicali non può davvero farselo scappare, anche perché ad oggi è l’unico titolo di questo tipo dignitoso sul mercato. Mentre invece chi trova noioso un gameplay basato sul miglioramento dei punteggi, e più in generale su un’unica meccanica, potrebbe stancarsi molto in fretta di un gameplay di valore, ma adatto solo ad una specifica fascia di utenti. Se avete un visore PC date magari priorità a quest’ultimo, a causa di una grafica sicuramente più pulita, altrimenti optate serenamente per le versioni PSVR e Quest, che ci perdono un po’ in definizione ma mantengono lo stesso gameplay valido che contraddistingue l’operazione.

Rush è disponibile dal 13 Luglio 2018 su Steam, dal 4 Dicembre 2018 su Playstation Store e dal 21 Maggio 2019 su Oculus Quest, rispettivamente al prezzo di 16,79€, 24,99€ e 19,99€.

 




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