Devil and the Fairy: recensione e video recensione

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Handy Games è una software house tedesca fondata nel 2000 e specializzata principalmente in giochi mobile a basso costo. Probabilmente la maggior parte dei numerosi titoli sviluppati dai ragazzi di Giebelstadt vi sono sconosciuti, poiché rientrano di diritto in quella fascia di mercato che interessa poco al giocatore più smaliziato e che punta invece al casual da partita mordi e fuggi. Le fondamenta della linea editoriale di Handy Games sono palesi anche nelle loro prime produzioni VR, che a partire dal 2015 si presentano come titoli fin troppo semplici e privi di una qualsivoglia ricerca di forma e contenuto. Nonostante il modello di produzione rimanga ancorato ai canoni del gaming mobile, gli ultimi due titoli VR pubblicati da Handy Games si rivelano invece più appetibili delle loro produzioni precedenti, e con Townsmen e Devil and the Fairy (lanciati entrambi in early access) segnano dunque una svolta che gli appassionati di realtà virtuale potrebbero iniziare a tenere sott’occhio.

Devil and the Fairy è un mix tra uno strategico light e un tower defense che punta tutto sulla nostalgia e l’immediatezza. Nostalgia perché il vestito del prodotto è un palese omaggio al capolavoro di Bullfrog del 1997 Dungeon Keeper, risultando una vera e propria lettera d’amore ad uno degli strategici più importanti e indimenticabili degli anni novanta; impersoneremo dunque un generico diavolo alla difesa del nostro dungeon dalle forze del bene, difendendo il nostro cristallo con folletti e demoni di vario tipo, tentando di annientare gli eroi con trappole e attacchi premeditati.
L’immediatezza del titolo è data invece dal suo gameplay, estremamente semplice ma dignitosamente funzionale se si prende per quello che è. All’inizio di ogni partita dovremmo piazzare un cristallo all’estremità del nostro dungeon, da quel momento inizieranno ad entrare dalla porta posta dall’altro lato una serie di truppe nemiche il cui compito sarà chiaramente di distruggerlo. Per impedire la nostra sconfitta dovremo piazzare unità, trappole e barriere sul cammino degli eroi, acquistabili tramite una valuta ottenibile con la semplice distruzione di vari elementi sulla mappa di gioco.

L’elemento strategico è dunque relegato al mero piazzamento dei minion nei punti più adatti, in favore di una frenetica ricerca degli elementi distruttibili per guadagnare punti da spendere, puntando tutto sulla quantità delle nostre armate.

Se la spensieratezza data dal gameplay non dispiace, il titolo di Handy Games può regalare qualche soddisfazione, anche grazie ad un’art direction valida, un buon comparto tecnico ed un accompagnamento sonoro un po’ anonimo ma in linea con gli altri aspetti della produzione.

Purtroppo Devil and the Fairy ha anche dei difetti, principalmente legati alla longevità e ad alcune scappatoie che la stessa si porta inevitabilmente dietro. I livelli presenti nel gioco sono ad oggi solamente tre, affrontabili a loro volta a tre livelli di difficoltà differenti ma che per ovvie ragioni risultano eccessivamente difficili da completare anche alla difficoltà più bassa. Questo spiacevole fatto risulta frustrante già dalle prime partite e potrebbe far allontanare i giocatori dal titolo ben prima di un end game che arriva comunque troppo presto. Mancando di un gameplay stratificato e volto ad una strategia particolarmente pianificata, le sconfitte date dalla difficoltà eccessiva risulteranno spesso ingiuste o incomprensibili, facendoci sentire in una sorta di trial and error un po’ gratuito.

Tuttavia, anche grazie ad un prezzo budget di 9,99€, Devil and the Fairy risulta in fin dei conti un tower defense piacevole, che se preso per il verso giusto e giocato con lo spirito del mordi e fuggi tipico delle produzioni mobile può divertire serenamente per più di una partita. Se come il sottoscritto sognate da sempre il ritorno di Dungeon Keeper e vi riconoscete una spiccata indole nostalgica, il titolo di Handy Games può fare tranquillamente al caso vostro.

Devil and the Fairy è disponibile dal 12 Febbraio 2018 su Steam.

 




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2 COMMENTS

  1. Sarebbe bello rivedere il mitico Black and White in VR, il titolo recensito in questo articolo me lo ha ricordato su alcune cose.

    • Sì, B&W è un altro grande titolo di Molyneux che sarebbe bello vedere adattato per VR, chissà se a un certo punto il simpatico inglese si deciderà a proporre qualcosa sui nostri caschetti !

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