Vive ci prova ancora! Vive Focus Vision (Recensione)

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Ho passato le ultime settimane con il Vive Focus Vision e, dopo questa prova, mi trovo in mezzo a pensieri contrastanti. Da un lato è un dispositivo standalone con diverse ottime feature, come la batteria sostituibile al volo, l’eye tracking e altri miglioramenti significativi rispetto ai visori PC VR cablati di qualche anno fa. Dall’altro lato, però, ci sono difetti non trascurabili che rendono l’esperienza complessiva incompleta. È come se il Focus Vision volesse essere il visore VR e mixed reality definitivo, con specifiche di fascia alta e funzionalità avanzate, ma non sempre riesce a unire al meglio i due mondi, rimanendo un gradino sotto i concorrenti che si concentrano su un singolo aspetto, ma lo fanno meglio.

Il nome Vive mi dà sempre un piccolo brivido: è legato ai miei primi mesi nella VR, alle prime tech demo, quindi ogni volta che provo un nuovo prodotto spero di ritrovare quella sensazione.

Ma bando ai sentimentalismi e parliamo del design. Il visore è piuttosto comodo, sicuramente migliore di molti visori più datati. HTC ha posizionato la batteria nella parte posteriore del supporto per la testa, distribuendo meglio il peso e riducendo la pressione sul viso. Le staffe di plastica rigida ai lati collegano saldamente la parte anteriore e quella posteriore, senza sacrificare il comfort. Davanti si trovano display, lenti e tutte le camera necessarie per il tracking inside-out, il passthrough e l’eye tracking. La possibilità di sostituire a caldo (in hot swap) la batteria è utile, forse più adatta a un party pubblico vr o a una sala giochi, dove non c’è tempo di accendere e spegnere continuamente il visore. È una soluzione ideale per le sale giochi VR o per scenari con molti utenti in rapida successione.

Gli altoparlanti integrati, disposti discretamente su ciascuna staffa, permettono di sentire l’audio senza cuffie separate. È un bel miglioramento rispetto ad alcuni vecchi visori PC VR che richiedevano uno strap a parte, ma nulla di inedito e ormai superato da soluzioni forse meno eleganti, ma più efficaci. Il microfono ha una buona resa, favorendo esperienze social o giochi competitivi con chat vocale.

Passiamo alla qualità dell’immagine: il Focus Vision raggiunge quasi i 5K di risoluzione (2.448 x 2.448 pixel per occhio), che consente di leggere testi e interfacce senza problemi — a patto di indossare correttamente il visore. Quando ciò non accade, l’eye tracking si prende qualche secondo per ricentrarsi sulla pupilla. È una feature che vorrei fosse sempre presente.

Sfortunatamente, però, il dispositivo utilizza lenti Fresnel, e dobbiamo parlare di questa scelta: ci riporta ingiustificatamente al passato, considerato il display e le altre soluzioni di fascia alta adottate. Oggi, le lenti pancake dovrebbero essere uno standard: le lenti Fresnel, con le loro scalanature, introducono god rays e distorsioni, problemi che non dovremmo più discutere in prodotti di questa fascia. Inoltre, lo sweet spot non è dei più ampi, per cui, se siete abituati a muovere gli occhi invece di girare la testa, lo noterete più del dovuto. È un peccato, perché il display non è affatto male: 2.400 x 2.400 per occhio, con un’ottima resa dei neri. Un pannello così non meritava lenti di un’epoca passata.

Il Focus Vision dispone dell’auto-IPD, la regolazione automatica della distanza interpupillare, fondamentale per offrire una visione confortevole. Grazie ai sensori eye tracking interni, rileva il vostro valore e muove fisicamente le lenti per allinearle. È un miglioramento sostanziale rispetto ai sistemi a rotellina. L’unica pecca è che il visore fa questa operazione a ogni rimozione e riutilizzo, senza la possibilità di gestirla manualmente. Se fate pause frequenti, i 7-10 secondi di ricalibrazione possono risultare noiosi. È possibile disattivare del tutto la feature, ma poi perde senso: dovrebbe piuttosto salvare in memoria il valore.

Eccoci ad altri “bassi” del nostro rollercoaster: la modalità standalone. Il Focus Vision è un visore completamente autonomo, grazie al chip Snapdragon XR2 Gen 1 (lo stesso di Quest 2). In teoria, potete scaricare varie app da Viveport, ma la libreria non è molto ricca: Viveport non ha un catalogo vasto come quello di Meta, e molti giochi tra i più popolari non ci sono. Se volete un’esperienza davvero indipendente dal PC, potreste rimanere delusi. L’abbonamento Infinity sembra allettante, ma i giochi disponibili non entusiasmano a sufficienza. Per esempio, niente Beat Saber in modalità standalone.

Il visore offre il passthrough a colori con risoluzione teoricamente superiore a Quest 2 e Rift S. È utile per dare un’occhiata a ciò che vi circonda o per app AR, ma c’è ancora lavoro da fare lato software: forti aberrazioni cromatiche, leggere distorsioni e un piccolo ritardo possono causare lieve mal di mare. Ancora una volta, un hardware potenzialmente valido con un’esecuzione acerba.

Arriviamo però alla parte forte del Focus Vision: la possibilità di usarlo per la VR su PC, sia in wireless (Wi-Fi), sia in modalità cablata con DisplayPort, grazie a un kit di streaming opzionale (circa 150 euro/dollari). Per la miglior qualità d’immagine e frame rate, il kit aggiuntivo è d’obbligo: lo streaming wireless, anche con PC potenti e Wi-Fi 6, soffre di lag e compressioni. Invece, con il cavo DisplayPort si elimina la compressione, alleggerendo la CPU e offrendo un’esperienza PC VR “nativa”. Il rovescio della medaglia: il kit è venduto a parte, aumentando il costo di un visore già non economico. I 120 Hz sono ancora in beta: quando sono riuscito ad attivarli, hanno funzionato correttamente. So che per chi è cresciuto con la VR su Quest il cavo può sembrare irrilevante, ma per me e per chi gioca a titoli di guida o simulazione la connessione cablata fa la differenza. Non a caso, si vocifera che Deckard costerà circa 1.200 €, a conferma che questa è la nuova fascia di prezzo per un visore PC VR anche standalone.

Proseguiamo con i bassi: il Focus Vision non si ricarica quando è collegato via cavo al PC e la batteria continua a scaricarsi. Dunque, nelle lunghe sessioni, dovrete tenere d’occhio la carica o sostituire la batteria in hot swap. Ammetto che questo dettaglio mi irrita perfino più delle lenti Fresnel. Non sono un ingegnere, ma non capisco perché non sia possibile ricaricare il visore durante l’utilizzo cablato.

Passiamo ai controller: gioie e dolori anche qui. Montano i classici tasti (A, B, X, Y) e due grilletti, sono più grandi dei Touch di Meta e, per la mia mano, decisamente più comodi. Chi segue il canale sa che sui Touch uso sempre i Mag Cup di ProTube per migliorare la presa, quindi apprezzo controller un po’ più grandi. Un dettaglio “da maniaco”: a fine corsa, grilletti e impugnature fanno un click molto vintage. Adoro quella sensazione.

L’autonomia è di circa tre o quattro ore, non eccezionale (ma almeno non servono batterie stilo). Qualche volta i controller hanno perso la connessione durante la mia prova, costringendomi a riavviare il software di streaming e SteamVR, ma è successo solo due volte in un mese. È presente anche l’hand tracking, ma siamo alle prime battute: esiste, si possono fare alcune operazioni senza controller, ma non è ancora affidabile.

Parliamo di Vive Desk, un’app che tenta di trasformare il visore in una postazione virtuale, trasmettendo il PC nel Focus Vision e creando più monitor virtuali. Potete persino usare il passthrough per vedere la vostra scrivania fisica. La risoluzione è sufficiente per leggere testi, un aspetto interessante per chi lavora con tante finestre. Tuttavia, la qualità del passthrough non è così nitida: ci siamo imbattuti in distorsioni e ritardi. Nel 2025, lavorare in VR con un visore è ancora un sogno acerbo.

Dal punto di vista di hardware e accessori, questo visore è stato spesso promosso come partner ideale di VRChat, grazie alla suite Vive (con face tracker e body tracker) che evita l’uso di base station. Non ho molta esperienza con VRChat a parte poche sessioni, ma vedo che è una soluzione appetibile per entrare in VR come un pro. Fatemi sapere la vostra opinione.

Siamo arrivati alla domanda finale: il Vive Focus Vision vale il prezzo? È in competizione sia con soluzioni standalone dotate di librerie molto più ampie, sia con visori solo PC VR che, allo stesso prezzo, sembrano più maturi. Da un lato, alta risoluzione, audio integrato, batteria sostituibile, passthrough a colori, eye tracking e hand tracking: se tutto fosse perfetto, sarebbe un dispositivo notevole. Ma alcuni elementi software non sono all’altezza, certe funzioni non lavorano come sperato e le lenti Fresnel fanno scartare questo visore a una buona fetta di pubblico.

Un pensiero bizzarro: se fosse uscito un anno dopo l’Index, realizzato da Valve, come “Index Pro” (risoluzione più alta, eye tracking, inside-out, 120-144 Hz, senza Snapdragon) e restando cablato, sarebbe potuto diventare la naturale evoluzione di Index. Ma forse mi sbaglio.

In definitiva, HTC sembra aver puntato sia al mercato enterprise che a quello consumer con un visore che vuole “fare tutto” ma finisce per brillare solo in contesti specifici. È un hardware costoso, che potrebbe rivelarsi un buon investimento per sale giochi, eventi o utenti esperti di PC VR, in cerca di un 5K con batteria sostituibile e funzioni avanzate (come l’eye tracking). Se siete questo tipo di pubblico, troverete molti aspetti positivi (comodità, auto-IPD, display di alta qualità). Se invece volete un’ampia libreria standalone, facilità d’uso quotidiano e passthrough immediato, rischiate di rimanere delusi. L’hardware ha molto potenziale, ma il software non lo sfrutta appieno, e le lenti Fresnel sono un passo indietro. È un prodotto a metà tra un visore top di gamma e una piattaforma in via di sviluppo. Valutate con attenzione i pro (peso ben bilanciato, auto-IPD, risoluzione elevata, comfort, batteria intercambiabile) e i contro (libreria limitata, kit di streaming a parte, lenti Fresnel, interfaccia standalone non sempre intuitiva) e, soprattutto, pensate a come userete il visore. Se i vantaggi coincidono con le vostre esigenze, potrebbe valere la pena dargli una chance. Altrimenti, il mercato è così frammentato che troverete altri visori (più o meno costosi, con più o meno funzionalità).

Trovate il focus vision al seguente link: FOCUS VISION

 




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