Swarm: la recensione (Quest/PCVR)

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Giocato su Oculus Quest 2

Vi racconto una storia. Scarico Swarm, convinto che mi sarei trovato di fronte ad un gioco dignitoso, ma di cui mi sarei dimenticato già qualche giorno dopo. Avvio il titolo e ci gioco qualche minuto. Tra me e me penso: “mazza, niente male, ma alla lunga potrebbe stancarmi”. Tre ore dopo mi tolgo il visore convinto che sia passata mezz’ora. True story. Questo è Swarm, esordio VR di Grennsky Games in uscita oggi su PC ed Oculus Quest, che ci propone una campagna al cardiopalma in cui volare da una parte all’altra di cinque diverse aree attraverso il nostro rampino, sparando a tutto quello che si muove. Scopriamo insieme cosa ha da offrire questo nuovo FPS iper frenetico, in esclusiva per i nostri caschetti di realtà virtuale.

Swarm si apre su un’invasione aliena; la solita, vista e rivista in migliaia di prodotti a tema sci-fi che hanno monopolizzato una buona parte del mercato videoludico e cinematografico contemporaneo. Non disperate però, perché le brevi cutscene disegnate a mano che fanno da cornice narrativa al prodotto rappresentano nemmeno l’uno per cento di quello che ha da offrire il titolo Greensky, che tenderà a lanciarci in mezzo all’azione in modo repentino ed immediato dopo la fine della prima introduzione narrativa.

All’interno di piccole arene tonde, il nostro obiettivo è quello di distruggere più alieni possibile attraverso le due armi attaccate alle nostre mani, volando da una parte all’altra della mappa con un rampino posizionato sotto le stesse. La meccanica principale di Swarm prevede infatti che vi muoviate costantemente da una piattaforma fluttuante all’altra senza mai toccare il pavimento; pena, un improvviso game over. Per permetterci di muoverci in agilità e rispettando il timing imposto dai nostri movimenti, Swarm lavora però in modo differente rispetto al recente Yupitergrad, e si basa fondamentalmente sul mantenere la tensione della corda per poi passare velocemente alla piattaforma successiva. Questo rende già di per sé il gameplay dell’opera estremamente veloce ed adrenalinico, facendoci muovere come matti e restituendoci un feeling action che in questa stagione un po’ mancava al nostro mercato. Ma è quando si passa all’elemento di shooting che le cose si fanno ancora più interessanti.

Di base, le due armi che avremo a disposizione saranno due pistole futuristiche dall’estrema rateo di fuoco, con cui devastare le orde infinite di macchine mortali che infesteranno i livelli. Queste ultime risultano sempre divertenti ed efficaci contro qualsiasi creatura, ma in Greensky hanno pensato bene di aggiungere una manciata di variazioni sul tema, facendo spuntare – di tanto in tanto – alcune armi alternative sul campo di battaglia. Da lanciarazzi telecomandati a mitragliatori pesanti; l’arsenale proposto da Swarm riesce a mantenere quel perfetto equilibrio di tecnicismo e delirio che è risultato difficile da raggiungere anche a quelle software house che lavorano da molto più tempo rispetto a Greensky Games; proponendoci un gunplay di tutto rispetto, che ci lascia costantemente con la voglia di averne sempre di più.

Ogni nemico ha poi delle abilità uniche che dovremo imparare a conoscere, con tanto di punti deboli e modalità di attacco personali, che vanno ad arricchire e stratificare un gameplay all’apparenza semplice, ma estremamente complesso se osservato sotto la lente del competitivo. Alla fine di ogni singolo stage infatti, Swarm ci proporrà come prima cosa la leaderboard generale del livello, con i punteggi degli amici e dei giocatori di tutto il mondo; spingendoci volontariamente a migliorarci partita dopo partita, senza farci sentire il peso della ripetizione di un livello.

A livello di contenuti Swarm si difende dignitosamente, con cinque macro aree suddivise da cinque sotto livelli, di cui l’ultimo è sempre il boss di fine sezione. Nonostante i singoli quadri non durino mai più di una piccola manciata di minuti, c’è da dire che una difficoltà sopra la media tende ad espandere una longevità che poteva risultare effettivamente molto risicata, ma che in funzione del suo elemento di sfida estrema, riuscirà a tenervi impegnati per un buon numero di ore. Senza contare che avremo la possibilità di ripetere la campagna ad un livello di difficoltà più alto, che ci farà competere nelle rispettive leaderboard, facendoci scalare più di una classifica alla volta.

Anche visivamente il prodotto Greensky Games ha qualche freccia al proprio arco. Nonostante uno stile cell shading minimale che potrebbe non piacere a tutti, la mole di elementi a schermo risulta oggettivamente maestosa, e ci regalerà delle orge di luci ed esplosioni che non potranno che far la gioia di chi è cresciuto in sala giochi. Ed è proprio al concetto più spiccatamente arcade che si rifà Swarm, proponendo esattamente quello che potrebbe essere un prodotto esclusivamente da sala giochi, ma in realtà virtuale, e con la possibilità di arrivare in fondo ad una campagna che non è – tuttavia – il vero fulcro dell’operazione.
Da segnalare poi un’eccellente colonna sonora, composta da brani di stampo elettronico ed hip hop, che accompagnano con una certa esaltazione i venticinque livelli proposti da Swarm.

Se vogliamo trovare un paio di difetti in Swarm, troviamo prima di tutto – e come sempre – il suo genere stesso di appartenenza. Come i tutte quelle produzioni che si concentrano su un singolo elemento mirato, chi non riuscirà a divertirsi con lo shooting velocissimo e tecnico del prodotto non troverà nessun altro appeal che possa soddisfarlo; né una narrativa soddisfacente, né un senso di progressione particolarmente esaltante. È vero che è un problema relativo, e sfido chiunque a dirmi che il gunplay di Swarm non è tra le cose più divertenti che abbiate mai provato nella vostra vita; ma i gusti son gusti, e se quella cosa non arriva è difficile trovarci dell’altro.

Un altro elemento discutibile, e questa volta in maniera piuttosto oggettiva, è il design degli antagonisti. Nonostante i boss risultino tutti mediamente piacevoli, tutti gli altri nemici di Swarm presentano un’estetica davvero molto generica, che sembra quasi uscita dagli asset di default di Unity, nonostante ci sia evidentemente un grosso lavoro dietro. È una questione di semplice estetica: di robottini monocromatici volanti ne abbiamo visti a migliaia fin dall’alba dei tempi, e forse da un titolo del 2021 mi aspetto uno sforzo maggiore in termini di personalità visiva.

Essendo un titolo estremamente veloce, Swarm potrebbe spaventare chi non è abituato ai giochi a movimento fluido, ed invece non è così. È vero che i movimenti sono sempre veloci e spesso repentini, ma è anche vero che le aree spaziose e la possibilità di diminuire la visione periferica dalle opzioni, rendono questo matto FPS un prodotto che può serenamente andar giù ad una buona parte dell’utenza VR. Come sempre, se avete iniziato da tre giorni a giocare in realtà virtuale magari aspettate un attimo, in tutti gli altri casi procedete serenamente all’acquisto

Un ultimo accenno alle differenze tra la versione PC e quella Oculus Quest. Sebbene la versione per personal computer presenti una qualità visiva un filo superiore, non posso che consigliare a cuore aperto Swarm nella sua versione per Oculus Quest. Se spesso il cavo risulta davvero di troppo, in particolare in Swarm risulterà una vera e propria tortura, poiché tutto il gameplay si basa sulla rotazione costante a trecentosessanta gradi del proprio alter ego. Ergo, se volete godere degli scontri offerti da Greensky Games al cento per cento dovete necessariamente optare per l’unica versione di Swarm che non prevede l’utilizzo del cavo.

Swarm è un FPS single-player velocissimo ed estremamente divertente, che come molti suoi colleghi del mercato contemporaneo fa una cosa, ma la fa dannatamente bene. Chiunque ami sparare in realtà virtuale troverà qui un’innegabile perla del genere, sia per quanto riguarda il puro elemento di shooting, ma soprattutto per quanto riguarda il ritmo dell’azione: fitto e senza alcun compromesso. Al contrario chi non ama gli sparatutto VR non troverà nel prodotto di Greensky nessun elemento al quale aggrapparsi, se non un sistema di locomotion efficace ed adrenalinico.

Swarm è disponibile dall’8 Aprile 2021 su Oculus Quest e Steam, compatibile con HTC Vive, Oculus Rift, Valve Index e WMR.

 

 




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