Sparc: la recensione

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Introduzione

Un altra esclusiva temporale, ma di breve durata. Sparc è uscito infatti su piattaforma PSVR a fine Agosto, giungendo nel versante PC per metà Novembre. Se i tempi d’attesa sono sempre indigesti, c’era stavolta la necessità di non disperdere le rispettive comunità in quanto gioco multiplayer cross platform. Il risultato sembra essere stato raggiunto, nelle mie prove vi erano numerosi giocatori sul server europeo in ogni orario, anche se principalmente nella modalità novizio. Ma procediamo con ordine.

Il gioco

Di giochi simili in realtà virtuale ne abbiamo visto diversi, dal primo giorno. Non tutti egualmente validi ed anche in questa prospettiva, pochi capaci di camminare sulle proprie gambe in ambito multigiocatore. Un titolo di una certa notorietà e dallo stile similare, anche se non tra i miei preferiti, è stato Racket NX il quale puntava parecchio sul multiplayer sebbene già a poche settimane dal lancio non fosse semplice trovare avversari. L’apertura a tutte le piattaforme, il gioco incrociato ed aggiungerei anche un intelligente sistema di sale di attesa, hanno fatto di Sparc l’eccezione alla regola e probabilmente il migliore del suo genere online.

Non nego che le immagini del gioco, ma anche trailer e video del gameplay, siano in qualche modo poco chiari. Sembra il tipico tennis/squash/pong come ce ne sono tanti, ma di palline se ne vedono due e mancano le racchette. Tale dubbio non si dissipa nemmeno dopo il tutorial, in quanto l’idea di fondo richiede del tempo per essere assimilata: giocatore e contendente hanno ognuno la propria palla, e ci si trova a difendersi ed attaccare allo stesso tempo. Il tiro lo si fa utilizzando il braccio similmente al baseball, mentre la difesa può essere sia mediante deviazioni che schivate. A mio avviso Sparc non fa un lavoro sufficiente nell’introdurre alle dinamiche del gioco e, mancando del tutto di una campagna in solitario, destina il novellino a venire impallinato più e più volte dall’avversario di turno fino a maturità raggiunta.

A parziale scusante della critica testé fatta vi è una delle cose che più ho apprezzato dell’intera produzione. Potrete assistere alle partite degli altri in tempo reale, studiando quindi tecniche ed avversari, i quali dal campo vedranno gli spettatori comparire e muoversi. La sensazione di presenza è molto forte, rincarata dal secondo elemento di spicco di Sparc ovvero la cinematica inversa. Intendiamo per cinematica inversa la capacità di posa di un oggetto flessibile (in questo caso il vostro avatar) avendo dati sulle coordinate delle sole estremità. I pochi sviluppatori che si sono cimentati in corpi virtuali completi raramente sono usciti indenni da effetti comici e pose irrealistiche, mentre Sparc propone corpi tonici e convincenti. Essendo gli stessi una proiezione, si è evitato di rappresentare le gambe risparmiandosi un sacco di problemi, ma il risultato rimane di prima grandezza. Penso che molto del lavoro sia scaturito dalla sua genesi PSVR la quale, a causa dei controller meno precisi, deve puntare maggiormente su interpolazioni e plausibili supposizioni di posizione.

Le già citate immagini risultano ingannevoli anche laddove si cerchi di valutare l’impianto grafico, che risulta di ottimo impatto. La grafica è essenziale ma curata in ogni dettaglio, con aliasing minimale ed eccellente illuminazione. Ogni personaggio, variante cosmetica o scenario è realizzato con professionalità guadagnandosi un certo scarto qualitativo rispetto a tutte le produzioni similari. Se si vuole imputare a Sparc una mancanza, questa è la varietà, dato che fondamentalmente lo sport che interpreta si svolge in ambienti tutti simili tra loro. D’altronde la natura stessa del confronto, che vira più nella direzione della palla avvelenata piuttosto che sul tennis, non è qualcosa per tutti i palati e richiede un elevato livello di coinvolgimento. Da sottolineare anche la presenza di sfide a giocatore singolo per allenare la mira, e di una localizzazione completa parlato incluso in lingua italiana.

Comfort e implementazione

Non vi è alcun tipo di locomozione e le prestazioni sono ottime, quindi non ci sono rischi di disagio da simulatore. Da valutare invece il rischio ambientale, sebbene Sparc integri una zona sicura di movimento ben delimitata che scoraggerà con eloquenza dall’uscirne. Nel caso di soffitti bassi o ventilatori a soffitto, lasciate perdere.

Conclusioni

Sparc fa una cosa soltanto, ma la fa bene. Spettacolare nella cinematica inversa e con una comunità online ben frequentata, rappresenta un interessante sport virtuale da praticare in casa nonché un esempio brillante di come gestire le code garantendo a tutti intrattenimento e presenza. Avrei sicuramente apprezzato una modalità a giocatore singolo degna di nota, invece delle sole sfide, ed una più efficace introduzione alle strategie di vittoria. Nel complesso un titolo di qualità che vale il suo prezzo.

 




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