Rainbow Reactor – recensione e video recensione (PCVR)

Nel futuro distopico messo in piedi dai ragazzi di Muikkumedia e Turmaxx, il lavoro automatizzato ha preso una piega davvero peculiare. Le macchine infatti non sono soltanto un insieme di metallo che esegue i comandi inseriti nel terminale, ma assumono la funzione di robot umanizzati che hanno la possibilità di scegliere e sbagliare. In Rainbow Reactor interpretiamo proprio uno di questi robot in una fabbrica che produce energia, intenti a mischiare sostanze chimiche manualmente, sperando di non fare troppi danni.

Il piccolo studio finlandese propone un puzzle game semplicissimo ma che può dare dipendenza, basato esclusivamente sul gesto del lancio, ma in grado di risultare avvincente proprio grazie alla sua immediatezza.

Quello che dovremo fare sarà sostanzialmente raccogliere delle sfere colorate e lanciarle vicino ad altre già posizionate sulla macchina di fronte a noi, facendole reagire tra di loro per un minimo di tre pezzi a composizione. Il concept è praticamente quello di Puzzle Bubble, con la differenza che le sfere ci arriveranno da due lati diversi a velocità variabile e cinque errori ci porteranno al game over. L’obiettivo è quello di provocare un certo numero di reazioni chimiche per passare al livello successivo, e chiaramente più sfere faremo scoppiare tra di loro e più punti accumuleremo. Ma le cose non finiscono qui; da un certo punto in poi potremo mischiare due sfere per ottenere colori diversi e liberarci così anche dei blu, dei rossi e dei verdi, stratificando quindi un gameplay semplice ma appassionante.

Le modalità del gioco si rifanno ai nove diversi livelli di difficoltà presenti, con la possibilità di inserire modificatori per aumentare il punteggio o di creare una sorta di torneo per il multiplayer in locale.

Anche visivamente Rainbow Reactor fa un buon lavoro, presentandosi molto bene nonostante il budget evidentemente limitato, con il solo punto a sfavore delle mani; che presentano un modello poligonale e delle animazioni davvero molto grezze. Per il resto invece siamo su un buon livello, anche per quanto riguarda le musiche ed il doppiaggio, a cui si è recentemente aggiunto anche quello in italiano.

C’è poco altro da dire, se non che il titolo si presterebbe meravigliosamente ai visori standalone, vista proprio la sua semplicità d’approccio. Aspettiamo dunque con grande interesse un’uscita su quest che, nonostante non sia stata ancora annunciata, pare davvero chiamata col megafono.

Rainbow Reactor è un puzzle game semplicissimo nell’approccio, ma abbastanza stratificato da risultare stimolante nella ricerca del punteggio perfetto; un titolo principalmente adatto a chi cerca un’esperienza veloce e scanzonata. Alcuni piccoli punti a sfavore come la realizzazione delle mani ed un menù leggermente confuso nel layout dimostrano ancora del margine di miglioramento, ma se avete capito di cosa stiamo parlando andate serenissimi, è un piccolo titolo davvero divertente.

Rainbow Reactor è disponibile su Steam dal 15 Gennaio 2019 al prezzo di 14,99€ su Steam, compatibile con HTC Vive, Oculus Rift e Valve Index.






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Alessandro Redaelli

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