Battle of Red Cliffs VR: recensione e video recensione

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Battle of Red Cliffs VR si dichiara come la trasposizione videoludica de Il romanzo dei Tre Regni di Luo Guanzhong, caposaldo della letteratura cinese dei XIV secolo che narra dei conflitti miliari e politici successivi alla caduta della dinastia Han fino alla riunificazione del paese nel 280. Chiaramente il titolo sta al suo romanzo di riferimento più o meno come Dante’s Inferno stava alla Divina Commedia, ma la narrativa non è effettivamente il punto forte di Battle of Red Cliffs.

Il secondo titolo VR dei koreani WISECAT è ciò che possiamo definire il primo e vero musou in realtà virtuale, genere nato e rimasto quasi esclusivamente in oriente che consiste nella distruzione di interi eserciti per mano di un devastante condottiero. Il più delle volte il contesto ha una base storica, ma esagerata all’inverosimile, rendendo il racconto più vicino all’epica del mito e della leggenda rispetto a videogiochi che – come un Assassin’s Creed qualunque – tentano di raccontare anche il contesto storico in cui sono ambientati.

La campagna di Battle of Red Cliffs si apre all’interno di una nave in fiamme, mentre siamo circondati da numerosi nemici e ci vengono spiegate con dei chiarissimi tutorial le meccaniche di gameplay.

La prima cosa che salta all’occhio del titolo di WISECAT è l’impatto estetico. Lo stile e il gusto che contraddistinguono la produzione sono qualità rare nel mercato VR contemporaneo e trovarsi di fronte ad ambienti ben fatti, modelli poligonali curati e un’art direction quasi dal gusto claymation lascia davvero a bocca aperta. Se non fosse per alcune sbavature come la realizzazione del fuoco e la poca varietà di ambientazioni Battle of Red Cliffs potrebbe ambire ad una fantomatica TOP 10 dei giochi visivamente più appaganti in realtà virtuale.

Tuttavia la riuscita di un titolo VR non è soltanto data dall’immersione generata dal contesto, ma è data soprattutto da come le meccaniche di gameplay si sposano con le potenzialità dei caschetti per realtà virtuale.

Il titolo è effettivamente un adattamento fedele del genere sopracitato, con orde di nemici che si avvicinano in piccoli gruppi e che vengono abbattuti con grande facilità dalla nostra ottima varietà di armi. Di conseguenza il combat-system proposto da Battle of the Red Cliffs non è dei più brillanti mai visti in circolazione, poiché spammando il movimento d’attacco sarà molto semplice sbarazzarsi di più o meno di tutte le tipologie di nemici che andremo ad affrontare, a discapito però dell’immedesimazione. Nel caso si decidesse di prendere le cose più seriamente e simulare dei veri combattimenti all’arma bianca le cose si faranno più interessanti, ma l’imprecisione delle hitbox rende questo tipo di approccio godibile soltanto in parte, costringendoci a trucchetti più semplici qualora risultino necessari.

Il titolo è strutturato in tre macro capitoli composti da pochi livelli ciascuno, in cui ci si fa strada esclusivamente attraverso un sistema di locomotion a nodi che cambierà la nostra arma in automatico a seconda della situazione e che ci porterà infine agli scontri con i boss. Nonostante la discreta facilità nell’affrontarle, le boss-fight si rivelano una delle parti più divertenti del titolo, poiché ognuno dei guerrieri avrà un moveset unico che aumenterà di un minimo la strategia degli scontri, con battaglie che ricordano in parte l’approccio del buon Knockout League.

Battle of Red Cliffs è un gioco onestamente divertente ed estremamente curato nella forma e nel polishing, ma ha due difetti enormi: la longevità e il prezzo. Il musou di WISECAT potrà essere infatti completato in una quarantina di minuti e il prezzo di quasi trenta euro (27,99 su Steam, 19,99 su Oculus Store) risulta di conseguenza quasi offensivo.

A poco serve una modalità Challenge composta da livelli a ondate senza classifiche online e alcuni achievement slegati dalla campagna principale, un’ora di effettivo gameplay a un prezzo del genere è oggettivamente ingiustificato. Viene naturale pensare che il titolo sia stato pensato per le sale giochi VR del mercato asiatico e il gameplay semplice e immediato con sporadici picchi di difficoltà lo conferma, ma dispiace vedere che tanto potenziale non si sia espresso in un prodotto più completo in grado di rivaleggiare con titoli analoghi presenti su personal computer.

Mi trovo combattuto a dare un giudizio finale perché, finché dura, Battle of Red Cliffs è davvero una bella esperienza. Semplice ma solido sotto quasi tutti i punti di vista, questo primo musou per realtà virtuale rivela come il genere possa finalmente rinascere attraverso il linguaggio VR regalando momenti a volte esaltanti ma il divertimento finisce davvero troppo presto, lasciando l’utente con un inevitabile senso di incompiutezza. Se siete grandi fan del genere potreste fare la follia anche a prezzo pieno, ma il consiglio è quello di prenderlo intorno ai quindici euro, per rimanere meno scottati con l’arrivo dei titoli di coda. Un terzo pulsante dal menù principale rivela un coming soon che spero vivamente stia a significare l’arrivo di nuovi contenuti. Diciamo che ad oggi è un nì per gran parte dell’utenza, un no per i detrattori delle esperienze su binari e un sì deciso per gli amanti del genere e del contesto storico.

Battle of Red Cliffs VR è disponibile dal 2 Novembre 2017 su Steam e Oculus Store, compatibile con HTC Vive e Oculus Rift.

 




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