I’m Hungry – recensione e video recensione (PSVR)

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Winking Entertainment rilascia l’ennesimo titolo cinese in esclusiva per Playstation VR e move controllers, come al solito basato su un concept molto preciso dal quale non esce nemmeno per un istante. Questa volta tocca infatti al videogioco culinario, genere che ha alle spalle una lunga tradizione videoludica flat con titoli come Cooking Mama e Cook, Serve, Delicious! ma che sta iniziando a farsi le ossa anche in realtà virtuale. Tra tutti spiccano sicuramente gli ottimi Dead Hungry e Job Simulator, esempi di gran valore che dimostrano come stare dietro ai fornelli in un videogioco può rivelarsi estremamente divertente. I’m Hungry vuole inserirsi di forza tra i maggiori esponenti del genere, e lo fa con un certo stile nella presentazione ma con una certa approssimazione nei dettagli.

I’m Hungry ha sostanzialmente due modalità: la campagna e la modalità sfida. La prima è composta da due mappe con diciotto livelli l’una, che si differenziano soltanto in una difficoltà graduale non sempre bilanciata ed in qualche meccanica che viene aggiunta strada facendo. Dalla nostra postazione potremo occuparci di quattro pietanze poste frontalmente e lateralmente al punto centrale: hambugers, patatine, gelati e bibite. Ogni qualvolta un cliente si avvicinerà al nostro piccolo baracchino, spunteranno delle icone sopra alla nostra posizione con le pietanze da cucinare, da preparare velocemente prima che il richiedente si stanchi e se ne vada senza pagare. I’m Hungry è sostanzialmente questo, ma Winking ha furbamente pensato di buttarci dentro alcune meccaniche inedite per aggiungere un po’ di pepe all’esperienza.

Innanzitutto, per superare un livello dovremo riuscire a servire un numero minimo di clienti, pena il game over. Se i primi livelli risulteranno piuttosto semplici, andando avanti nell’avventura arriveremo a correre come forsennati per riuscire a soddisfare i clienti più affamati, specialmente quelli che vorranno una preparazione speciale. Dopo qualche livello infatti, potremo preparare panini e bevande “premium” agitandoli o sbattendoli molto velocemente di fronte al cliente. Non mi è tutt’ora chiaro il senso di schiaffeggiare un’hamburger di fronte allo sguardo estasiato di un’anziana signora, ma ai fini del gameplay risulta – per qualche motivo – sorprendentemente efficace. Le meccaniche aggiuntive non finiscono qui, con ordini che spariranno dopo pochi secondi ed upgrade dell’attrezzatura.

Con i soldi guadagnati dalle nostre peripezie, potremo acquistare dei potenziamenti per le nostre macchine da lavoro, utilissimi per velocizzare alcune automazioni, ma piuttosto sbilanciate nel prezzo. Serviranno infatti diecimila dollari per sbloccare il livello due e cinquantamila per il livello tre, soldi che difficilmente riuscirete a guadagnare in meno di un paio d’ore di gioco. Questo vuol dire che plausibilmente potrete terminare la campagna senza aver acquistato gran parte dei potenziamenti, lasciando l’effetto degli upgrade troppo costosi all’immaginazione.

Per guadagnare soldi più velocemente ci verrà incontro la modalità Endless, che sbloccheremo dopo aver finito tutti e diciotto i livelli della prima città, ma che non presententerà alcun menù per chiuderla; costringendoci o a giocare per ore o a perdere di proposito.

Questi ultimi elementi ci portano ad un grosso problema di I’m Hungry, ovvero una certa superficialità nei dettagli di, grossomodo, tutti gli elementi che lo compongono. Se concettualmente il titolo si presenta bene, con una direzione artistica un po’ ingenua ma efficace ed un gameplay semplice ma immediato; dall’altra, ci sono aspetti che si rivelano figli del mercato d’appartenenza, fatto di alti e bassi a tratti incomprensibili. Rimanendo sul lato presentazione, è vero che la direzione artistica di stampo Disneyano funziona, i modelli sono piacevoli e le animazioni curate, ma è anche vero che la risoluzione a cui gira – anche su PS4 PRO – è letteralmente da galera. Su una piattaforma che ha saputo regalare perle tecniche del calibro di Blood & Truth e Atro Bot, un’immagine estremamente spappolata come quella di I’m Hungry fa davvero storcere il naso, anche perché chiaramente dovuta ad un’ottimizzazione approssimativa.

Gli altri piccoli difetti che il titolo si porta dietro sono una gestione orrenda dei menù, con un puntatore laser che spunterà dalla mano soltanto dopo la pressione di un tasto; una localizzazione in italiano chiaramente realizzata con Google translate, ed una difficoltà eccessivamente sbilanciata verso l’alto.

Niente che possa portare ad odiare profondamente il titolo, ma dato che nella sua semplicità il gioco funziona, è davvero un peccato che Winking non si sia sforzata di fare le cose come si deve.

A livello di contenuti, comunque, I’m Hungry risulta un prodotto relativamente massiccio, con una longevità di diverse ore, soprattutto se si vogliono ottenere tutte e tre le stelle in tutti i livelli. Avendo tanti contenuti in due sole mappe e presentando una difficoltà molto alta è chiaramente una longevità un po’ scorretta, ma se siete tra quelli che pretendono ore e ore di gioco a qualunque costo, I’m Hungry può essere il titolo che fa per voi.

I’m Hungry è un titolo arcade che diverte proprio grazie alla sua estrema semplicità d’approccio ed al suo stile piacevole, minato soltanto da una risoluzione eccessivamente bassa ed un’approssimazione in alcuni dettagli nel gameplay che lo relegano alla fascia del prodotto sufficiente. Se i titoli di cucina vi piacciono ed avete già spolpato i suoi migliori esponenti, I’m Hungry potrebbe risultare una bella sorpresa, altrimenti tenetelo in considerazione soltanto ad un prezzo fortemente scontato.

I’m Hungry è disponibile dal 3 Luglio 2019 sul Playstation Store al prezzo di 16,99€, compatibile con PSVR e Playstation Move.

 




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