STAR WARS: BEYOND VICTORY – Recensione – Meta Quest 3/3s

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ILM, lo studio che ha portato i fan di Star Wars a vivere tantissime avventure in realtà virtuale, torna a esplorare la galassia lontana, lontana questa volta sperimentando con la realtà mista (MR). Sarà riuscito lo storico studio a centrare nuovamente il bersaglio, o ci troveremo di fronte a un’esperienza che non decolla mai veramente? Scopriamolo insieme.

Le aspettative riposte in ILM sono sempre elevate, ma l’annuncio di un titolo in realtà mista mi aveva fatto preoccupare non poco anche se un minimo di curiosità era presente. Purtroppo, le mie preoccupazioni iniziali si sono rivelate fondate, ma non per i motivi che potete pensare.

Star Wars: Beyond Victory ci mette nei panni di Volo Bolus, un giovane e promettente pilota sotto l’ala del leggendario e scorretto Sebulba. La narrativa, purtroppo, non va molto oltre questo incipit: si rivela un pretesto banale e stereotipato per collegare le varie corse, senza mai offrire colpi di scena o uno sviluppo dei personaggi degno di nota. Risulta evidente fin da subito che il cuore del gioco non è la storia, ma l’esperienza di gara in sé.

Il fulcro, almeno secondo gli sviluppatori, dovrebbe risiedere nelle corse di sgusci, interamente realizzate in realtà mista. Attraverso il passthrough del visore, il nostro salotto si trasforma in un diorama virtuale su cui si materializza la pista. L’idea è affascinante, ma l’esecuzione presenta criticità evidenti. L’elevatissima velocità degli sgusci, si scontra con la difficoltà di leggere un tracciato virtuale sovrapposto a un ambiente reale, data la presenza di una visuale dall’alto che ci mostrerà solo una porzione della mappa. Il risultato è una serie di impatti frustranti contro ostacoli invisibili o mal percepiti, che portano all’esplosione del mezzo e a continue rincorse per recuperare posizioni.

Superato lo scoglio dell’apprendimento della pista, emerge un’altra debolezza: un level design piatto e privo di guizzi. Non esistono scorciatoie significative o interpretazioni creative delle traiettorie che possano incentivare il giocatore a migliorare i propri tempi sul giro e neanche delle piste che richiedono un certo tecnicismo in modo da portarsi a casa il miglior tempo possibile. Un vero peccato, perché il modello di guida, al netto di tutto, è solido e divertente. Il feeling restituito dai controller e la fisica degli sgusci sono convincenti, e l’idea di sbloccare piloti con abilità uniche, tramite la risoluzione di obbiettivi all’interno della trama (come l’utilizzo di granate o salti per superare agilmente gli ostacoli) aggiunge un leggero strato tattico.

Il problema più grande, però, è che il gioco finisce qui. La campagna principale prova anche ad introdurre alcune interessanti sezioni in cui dobbiamo effettuare piccole riparazioni al nostro sguscio, lasciando presagire una modalità più complessa, magari un’officina in cui smontare, modificare e potenziare i motori in prima persona. Invece, questa meccanica rimane un abbozzo confinato alla storia, un’enorme occasione mancata che avrebbe aggiunto profondità e ore di gioco.

Una volta completata la campagna principale, la cui durata si attesta sulle 3-4 ore, Star Wars: Beyond Victory mostra tutta la sua povertà contenutistica. Oltre alla modalità storia, troviamo unicamente:

  • Modalità Arcade: Permette di rigiocare le piste già sbloccate.
  • Playset Mode: Una modalità accessoria in cui posizionare le statuette virtuali dei piloti e dei veicoli oltre che a i più iconici personaggi della saga nel proprio ambiente reale e muoverli a proprio piacimento facendogli avere le pose più assurde.

Mancano elementi ormai fondamentali per un gioco di corse: un campionato strutturato, eventi a tempo, circuiti alternativi e, soprattutto, una qualsiasi forma di modalità multiplayer online. L’assenza di competizione azzera la rigiocabilità e relega il titolo a un’esperienza “usa e getta”, più simile a una tech demo avanzata che a un prodotto completo.

Sul piano tecnico, ILM dimostra ancora una volta la sua maestria. La modellazione poligonale degli sgusci è eccellente, ricca di dettagli e fedele alle controparti cinematografiche. Gli effetti visivi, sono di ottimo livello considerando i limiti hardware di un visore stand-alone come il Quest 3.

Il comparto audio merita una menzione d’onore. Il rombo iconico dei motori, il fischio aerodinamico in velocità e gli effetti sonori degli impatti sono stati realizzati con una cura maniacale, così anche la colonna sonora originale risulta essere molto bella, riprendendo le tipiche sonorità della saga.

Tuttavia, il buon lavoro sul comparto tecnico viene messa al servizio di un’esperienza ludica fin troppo semplice. La difficoltà è tarata verso il basso, trasformando molte gare in semplici formalità più che in sfide avvincenti.

Star Wars: Beyond Victory risulta essere poco più di un esperimento coraggioso cercando di implementare a forza la realtà mista, ma che purtroppo non si traduce in un gioco solido e duraturo. L’idea di base è eccellente e il comparto tecnico è di prim’ordine, ma ciò che manca è la “ciccia”: contenuti, profondità e una sfida reale. La campagna, seppur breve, riesce a divertire e il protagonista Volo, nella sua semplicità, risulta simpatico. Tuttavia, da uno studio del calibro di ILM era lecito aspettarsi molto di più di una mera tech demo, dato che i visori sono ormai maturi per proporre esperienze ben più complesse. Consigliato solo ai fan più sfegatati di Star Wars che vogliono provare il brivido di pilotare uno sguscio nel proprio salotto e ai neofiti della realtà virtuale in cerca di un’esperienza introduttiva. Tutti gli altri videogiocatori, specialmente quelli più navigati, troveranno un titolo troppo superficiale e privo di stimoli a lungo termine. Un’occasione mancata che lascia l’amaro in bocca per ciò che sarebbe potuto essere.

 




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