GIOCATO SU META QUEST 3
Fin da quando ero piccolo sono cresciuto a pane e Posta di Sonia, programma televisivo laziale in onda su Super 3, che trasmetteva tantissimi cartoni animati giapponesi come Daitarn 3, Yattaman, Goldrake e molti altri. Proprio per questo, quando è uscito Mecha Force, nuovo gioco targato Ming Studio, mi sono precipitato a provarlo e a portarvi le mie impressioni sul titolo. Quindi preparatevi a salire a bordo del vostro KYLIN e seguitemi in questa recensione.
Mecha Force è il gioco che molti appassionati di anime e realtà virtuale, probabilmente, stavano aspettando. Il titolo mette in primo piano la fase di preparazione del KYLIN – il gigantesco robot che piloteremo – con tanto di ingresso spettacolare nella cabina di comando, evocando le stesse emozioni delle scene che abbiamo visto e rivisto negli anime nipponici. Al nostro fianco, durante l’avventura, ci sarà anche Maki, una misteriosa ragazza che ci accompagnerà nel corso della storia.
La trama, pur non rappresentando il fulcro della produzione e risultando di fatto un semplice canovaccio narrativo, svolge bene il suo compito: ci spiega chi siamo, chi sono i nostri nemici e soprattutto perché stiamo combattendo. In sostanza, la classica trama da anime robotico, fedele alle opere da cui trae ispirazione.
Una volta a bordo del nostro KYLIN, dovremo affrontare numerosi nemici minori fino a raggiungere il boss di fine area, decisamente più forte e impegnativo, con pattern di attacco più articolati. Sconfiggendolo, otterremo nuovi potenziamenti da applicare al nostro robot, che ci permetteranno di proseguire nell’avventura. Ma non aspettatevi di completare il gioco al primo tentativo: la natura roguelike di Mecha Force prevede che, a ogni game over, si possa migliorare il proprio arsenale con nuove armi da montare sulle braccia o sul petto, e potenziare le proprie abilità tramite l’uso dei punti esperienza. In questo modo, sarà possibile personalizzare il KYLIN in base al proprio stile di gioco, rendendo ogni run un’esperienza diversa e progressivamente più efficace.
Dal punto di vista artistico, però, il gioco non brilla. Il design dei nemici e dei KYLIN risulta derivativo, con un’estetica che sa di già visto. Anche tecnicamente ci sono alcune lacune: su Meta Quest 3, si notano problemi di aliasing, ambientazioni troppo spoglie con modelli 3D e texture poco curate, che penalizzano l’impatto visivo complessivo.
Fortunatamente, il gameplay riesce a risollevare l’esperienza. Mecha Force diverte, ha un buon ritmo e propone una sfida ben calibrata, con una curva di apprendimento accessibile anche ai meno esperti. Il sistema di progressione funziona, e la voglia di potenziare il proprio robot spinge il giocatore a tornare partita dopo partita.
In conclusione, Mecha Force è un roguelike puro che non cerca di rivoluzionare la formula, ma punta tutto sul farci vivere in prima persona l’esperienza di pilotare un gigantesco robot da combattimento, come quelli che ci facevano sognare da bambini. Non è perfetto, soprattutto sul piano tecnico, ma riesce comunque a colpire nel segno per chi cerca un’avventura VR nostalgica e adrenalinica.
Oppo è un’azienda fondata in Cina nel 2004 e, insieme a OnePlus, Realme e Vivo,…
GIOCATO SU META QUEST 3 Se dentro di voi si nasconde uno street artist, ma…
Dal 1969, l’allunaggio dell’Apollo 11 non solo ha rappresentato un enorme balzo per l’umanità, ma…
Arriva uno speciale sconto da Pimax! Valido il 26 Giugno! Per sole 5 ore, potrete…
Con il nuovo aggiornamento di Pinball FX VR, Lara Croft è pronta a fare il…
Anche se questo articolo risulterà a nome mio, ci tengo molto a sottolineare come si…