ArmZ VR: recensione e video recensione (PCVR)

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Ahimè, ogni tre titoli giocati tocca fare i conti con almeno un wave-shooter. Nel poco rassicurante panorama della realtà virtuale su PC le release che abbracciano il genere più in voga del medium tendono quasi all’infinito, nonostante abbiano oramai stancato pressoché chiunque. Imperterriti, i ragazzi polacchi di Television debuttano nel mercato PCVR dopo il buon tower defense Hipster Attack (non VR) con, manco a dirlo, un wave-shooter: ArmZ.

Nonostante il genere abbia dimostrato che non risulta impossibile rendere ancora divertente questo tipo di esperienza, magari grazie alla possibilità di spostarsi o strutturando una campagna varia, Television decide di prendere la strada del wave-shooter più convenzionale. Il perché è presto detto: in ArmZ impersoneremo un mech gigantesco la cui funzione sarà quella di fermare delle orde di mostri che vorranno attraversare il muro alle vostre spalle, mettendo in pericolo una civiltà che stiamo tentando di difendere.

Il concept ha effettivamente senso e si fa perdonare la mancanza di idee in un gameplay che non inventa assolutamente nulla, ma ha dalla sua un paio di elementi decisamente sopra la media.

Impersonare un grosso robot in VR risulta sempre un’esperienza interessante; qui la gestione delle braccia meccaniche è in particolare resa con una certa grazia, facendoci sentire tutta la potenza dell’acciaio che ricopre il nostro corpo. Muovendo degli arti molto più grossi di noi ci sentiremo effettivamentecome i piloti di Pacific Rim, sinceramente anche più che in altri titoli ben più famosi, come ad esempio Archangel. All’inizio di ogni missione potremo decidere il nostro loadout, che non si differenzia da gran parte dei titoli analoghi, se non per la possibilità di equipaggiare un utilissimo rampino.
Attraverso questo glorioso strumento saremo in grado di afferrare i nemici circostanti, per poi lanciarli sui loro compagni per farli esplodere o, in alternativa, disintegrarli tra le nostre mani.

D’altro canto il gunplay non si dimostra particolarmente efficace, restituendo un feeling dei colpi più o meno paragonabile a quanto visto in altri titoli a lui gemelli, avvicinandosi in particolare al discreto Time Carnage VR. Sempre riguardo alle armi, il bilanciamento delle stesse fa un po’ storcere il naso, poiché lo scarto tra una pistola e una minigun si sente solo in termini di capacità distruttiva e non in differenziazione delle meccaniche di gioco.

Le mappe, ad oggi sei in totale, propongono invece un’estetica post-apocalittica molto gradevole, che nonostante non risulti mai particolarmente ricca riesce ad instaurare un tono freddo e ostile. Grazie a questo suo rinnegare un’impostazione barocca, ArmZ riesce a far immedesimare il giocatore fin dai primi minuti, cercando una sorta di realismo post-atomico avvolgente e stimolante.

Piccola nota di demerito al bilanciamento, con picchi di eccessiva difficoltà che stonano un po’ all’interno di un’esperienza che dovrebbe risultare relativamente leggera e scanzonata.

La longevità in questa prima fase dell’early access si attesta intorno all’ora abbondante, ma gli sviluppatori hanno promesso l’aggiunta di nuove mappe, nuove modalità e un multiplayer che non sappiamo ancora bene come verrà implementato.

Distante dai migliori esponenti del genere, ArmZ dimostra comunque di avere alcune frecce al proprio arco. Se questa prima fase della release non offre particolari guizzi da farne consigliare l’acquisto ad occhi chiusi, per gli amanti del genere potrebbe invece diventare con il tempo un titolo da tenere d’occhio con curiosità. Per tutti gli altri i quindici euro richiesti al lancio potrebbero risultare un po’ eccessivi, consideratelo invece tutti serenamente alla metà del prezzo e senza pensarci dentro qualche bundle.

ArmZ è disponibile dal 28 marzo 2018 su Steam al prezzo di 14,99€, compatibile con Oculus Rift e HTC Vive.

 




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