Raw Data: la recensione

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Introduzione

Articolo intempestivo sotto alcuni punti di vista, dato che è tra i titoli più giocati e noti in realtà virtuale, già posseduto da buona parte degli utenti computer. E’ stato il primo progetto ad alto budget con supporto del roomscale e del tracciamento delle mani ad essere stato pubblicato, con un lancio in accesso anticipato risalente addirittura al 14 luglio 2016. Tra i titoli più attesi ancor prima che gli attuali visori in versione consumer raggiungessero il mercato, ha superato la ragguardevole cifra di 100.000 copie nel solo Steam (è presente anche su Home e Viveport) caso più unico che raro tra i giochi della sua fascia di prezzo. Recensirlo oggi risulta tuttavia opportuno sia per il fatto che è di pochi giorni fa il “vero” lancio nella sua edizione completa, sia perché ha debuttato orora anche nella piattaforma PSVR.

Il gioco

Survios, sviluppatrice del gioco, ha creato attorno a Raw Data un intero contesto narrativo. Tali contenuti, accessori rispetto al nocciolo duro del gameplay, sono stato introdotti per gradi negli aggiornamenti più recenti e quindi c’è una non trascurabile probabilità che i giocatori della prima ora se li siano integralmente persi. Abbiamo di recente pubblicato un articolo che mostra l’accesso all’area riservata nel sito web della Eden Corporation, multinazionale orientata al miglioramento dell’umanità nonché nemica giurata dei quattro guerrieri/hacker impersonabili nel gioco (ma il sito web è reale http://www.edencorp.tokyo/). Tali elementi arricchiscono l’esperienza a giocatore singolo, contribuendo anche a favorirne la longevità e la rigiocabilità.

Vorrei sottolineare come questa vena narrativa ne ridisegni e ne addolcisca l’umore generale. In parecchi nel primo periodo hanno manifestato ansia nell’affrontare l’armata di robot antropomorfi, stati d’animo che l’ottima grafica, gli ambienti oscuri e l’ispirata colonna sonora tendevano a moltiplicare. Ora invece il dialogo continuo dell’intelligenza artificiale Simon, piena di uscite surreali e buffe (solo inglese non sottotitolato) rende il tutto meno minaccioso, contesto esacerbato anche dalle tante testimonianze audiovisive che vi spiegano il come ed il perché della vostra missione. Potrei continuare a lungo su questo filone ma sintetizzerò in una singola frase: se avete giocato a Raw Data mesi fa o addirittura nel 2016, il prodotto attuale è cosa ben diversa e merita di essere ripreso.

Sarebbe d’uopo ora introdurre il titolo ai potenziali acquirenti o ai semplici curiosi. Raw Data è una produzione focalizzata nel combattimento in arene, in cui dovrete resistere ad un numero finito di ondate nemiche, cosa da farsi in solitudine o in compagnia: nasce infatti con una struttura pienamente compatibile alla fruizione cooperativa occasionale, mostrando i giocatori disponibili fin dalla sala d’attesa che funge da crocevia per le varie modalità di gioco. Vi sono quattro personaggi da selezionale, ognuno con il suo stile di combattimento unico ed una serie di poteri da ottenere nella crescita, su dieci ambientazioni totali. Ogni locazione può essere affrontata a vari livelli di difficoltà, ha dei contenuti sbloccabili e diviene disponibile man mano che si avanza nella campagna. Parallelamente alla progressione in singolo e cooperativa, sono state aggiunte delle modalità competitive a squadre ed anche il combattimento uno contro uno.

Tecnicamente il gioco rappresenta il punto d’arrivo di un lungo percorso. Spettacolare fin dal primo giorno, ha sofferto dei problemi di gioventù dell’Unreal engine con aliasing (e rispettivi antialiasing) troppo visibili e slavati, uniti a prestazioni generali che imponevano sobrietà nei settaggi anche alle schede più performanti. Non così il Raw Data odierno, che gira liscio come l’olio con una grafica nettamente migliorata in ogni aspetto, aliasing dai contorni morbidi ed eccellente scalabilità per tirare fuori il meglio da tutte le configurazioni.

Comfort e implementazione

Tra i giochi in realtà virtuale, Raw Data è stato probabilmente il primo e di sicuro il più influente nel perorare il “dash teleport”, ovvero lo scatto in avanti rapido nella direzione del teletrasporto. Ci hanno provato in tanti in seguito, ma resta ancora un esempio lampante di spettacolarità e comfort (se mal implementato può dare fastidio quanto o più del movimento classico, vedi Dead Effect 2). Seguendo il trend attuale, che impone soluzioni di locomozione multiple, si è adattato introducendo il movimento fluido come possibilità opzionale, caratteristica che ha generato grande entusiasmo nella comunità ma che stando alle rilevazioni di Survios stessa viene utilizzata da una setta minoranza di persone. Molto buono anche il sistema di controllo, con un utilizzo intensivo del tracciamento delle mani, sia per la manipolazione diretta degli oggetti che per la mira, unitamente alla gestione quale puntatore nelle varie finestre di selezione.

Conclusioni

Una recensione che risulta nella realtà una sorta di aggiornamento sul versante PC, per un gioco che possiedono già in tanti ma di cui solo alcuni hanno apprezzato le importanti migliorie avvicendatesi nel suo anno abbondante di accesso anticipato. Sul versante PSVR invece, un titolo tutto nuovo all’apice nel suo segmento. Se l’idea di scontri furiosi PvE in arene, con elementi di ruolo, gioco cooperativo e tanti contenuti da sbloccare vi sollazza, Raw Data rappresenta un acquisto imprescindibile.

 




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